Eyob Faniel saluta il Venicemarathon Club con uno strepitoso argento ai Giochi del Mediterraneo
Eyob Faniel saluta il Venicemarathon Club con uno strepitoso argento ottenuto qualche giorno fa ai Giochi del Mediterraneo. L’atleta vicentino di origini eritree, maturato agonisticamente negli ultimi 3 anni nel club veneziano, da qualche giorno è entrato a far parte del gruppo sportivo militare della Fiamme Oro di Padova. Un passaggio importante per un ragazzo in grande ascesa, che la settimana scorsa ha vinto un argento nella mezza maratona ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona e che a metà agosto disputerà la maratona dei campionati Europei di Berlino.
Il sodalizio tra Eyob Faniel e il gli organizzatori della Maratona di Venezia nacque ufficialmente nel 2016, ma la scintilla era già scoccata l’anno precedente quando, dopo la vittoria di Eyob alla Moonlight Half Marathon di Jesolo, il suo ex allenatore Giancarlo Chittolini propose ai dirigenti del Venicemarathon Club una collaborazione tecnica. Per la società veneziana fu un’assoluta novità, in quanto prima di quel momento il running team non aveva mai avuto tesserati di così alto livello. Fu dunque una bella sfida che gli organizzatori della Venicemarathon colsero al volo, dimostrando ancora una volta il loro grande impegno nell'atletica italiana.
“Quando Giancarlo Chittolini ci espresse la sua idea all’indomani della Moonlight, abbiamo accolto subito con entusiasmo la sua proposta malgrado non avessimo mai avuto nel club atleti di questo livello. Ci siamo messi a disposizione di questo ragazzo per aiutarlo a crescere e ad allenarsi in tutta serenità, ma soprattutto per garantirgli una sicurezza economica tale da potersi allenare come un professionista. Abbiamo poi sviluppato sinergie con gli sponsor e i partner della maratona al fine di fornirgli anche tutto l’occorrente e il materiale tecnico di cui Eyob aveva bisogno. Siamo molto contenti del suo percorso sportivo e siamo felici del suo ingresso in un corpo sportivo militare ” – queste le parole del presidente del Venicemarathon Club Piero Rosa Salva.
Il progetto tecnico ha dato, infatti, importanti frutti. Faniel è riuscito a migliorarsi di circa 2 minuti in mezza maratona (1h02’14”), debuttare in maratona a Firenze centrando subito un brillante terzo posto, vincere addirittura lo scorso anno la 32^ Huawei Venicemarathon con il suo personal best di 2h12’16” e conquistare un importante argento ai Giochi del Mediterraneo. Tre anni, quindi, molto intensi che hanno regalato grandi soddisfazioni ad entrambi.
 “Si è aperto un nuovo capitolo della mia vita – racconta Eyob Faniel – entrare in un gruppo sportivo militare rappresenta l'ambizione di ogni giovane atleta che concentra tutti i suoi sforzi in questo lavoro. Però, prima di guardare avanti, è doveroso per me ringraziare la società che ha creduto e investito su di me, che mi ha portato a correre la mia prima maratona e la mia prima Venicemarathon e che mi ha regalato emozioni incredibili; non smetterò mai di riguardare il mio percorso e pensare a questo club che un giorno di quasi tre anni fa decise di mettersi in gioco proprio con me!”.
Il Venicemarathon Club augura ad Eyob Faniel uno splendido proseguo di carriera, sperando che possa raggiungere traguardi sempre più alti.
Eyob, in ritiro a Livigno. Prossima fermata: Tarragona
C’è chi in montagna ci va per vacanza e chi, invece, per “lavorare”. È il caso di Eyob Faniel, in queste settimana in ritiro a Livigno, per preparare i prossimi importanti appuntamenti.



Ritiro che vince non si cambia, quindi anche quest’anno siamo tornati a Livigno per rifinire la preparazione in vista dei Giochi del Mediterraneo ma, soprattutto, dei campionati europei di maratona, che mi aspettano a Berlino in agosto.
Qui le giornate sono piene e stiamo lavorando tanto. Ogni giorno, pioggia permettendo, doppio allenamento. Il primo al mattino, e di solito è quello che usiamo per fare i lavori più pesanti, sulla velocità; al pomeriggio, dopo il pranzo e un po’ di riposo, la seconda uscita, tra le 16.30 e le 17. In questa cerchiamo di non sovraccaricare troppo ma, piuttosto, di far girare le gambe senza spingere, per agevolare il recupero dopo il lavoro pesante della mattina.
Ci ritagliamo un po’ di tempo anche per fare qualche esercizio in palestra, ma devo dire che qui a Livigno è tutta una salita e discesa, quindi è impossibile correre senza fare insieme anche un po’ di potenziamento.
Il lavoro è intenso, ma al momento sono molto contento di come sta andando la preparazione e delle sensazioni positive.
Certo non è semplice preparare una maratona. Significa aumentare sensibilmente i km, e questo vuol dire allenare poco alla volta sia il fisico che la testa.
Tutto questo carico, insomma, porta un po’ di stanchezza, ma è normale. Di base sono molto soddisfatto di come ci stiamo allenando.
Resteremo qui fino più o meno fino alla fine del mese. Il 27 giugno lasceremo il ritiro e io andrò direttamente a Tarragona per i Giochi del Mediterraneo, dove correrò la mezza maratona. Avere nelle gambe i km per la preparazione di una maratona non dovrebbe crearmi problemi: quelli che si fanno per una 42 km vanno bene anche per correre una 21.
Più che altro, a Tarragona in questa stagione fa molto caldo e questo complicherà le cose. Non sarà facile fare un buon tempo e d’altra parte non andrò là per quello. Punterò ad un buon piazzamento in classifica e, per questo, darò come sempre il massimo.
In ritiro a Livigno
Giusto il tempo di vincere (ancora) la Corritreviso e il nostro Eyob Faniel, portacolori del Venicemarathon Club è dovuto partire per il ritiro. In questi giorni è a Livigno. L’obiettivo principe della preparazione, ovviamente, sono gli Europei di Berlino, in programma ad agosto.



E così anche questo ritiro è iniziato. Nei giorni scorsi sono arrivato a Livigno, dove già un anno fa ero venuto ad allenarmi in questa fase della stagione.
Solo venerdì scorso ero a Treviso, per partecipare alla 10 km della Corritreviso. Avevo partecipato anche l’anno scorso e, come l’anno scorso, sono riuscito a vincere. Questa volta però è stata decisamente più dura. Nel 2017 avevo nelle gambe la preparazione giusta per affrontare una 10 km, in questa prima parte della stagione, invece, abbiamo fatto un lavoro diverso, per questo è stato più faticoso gestire certi ritmi. E anche gli avversari questa volta erano più forti.
Ci tenevo però a portare a casa almeno un buon allenamento, indipendentemente dal podio, così ho cercato di partire subito forte e di uscire davanti già al secondo dei 10 giri del circuito. Ci siamo alternati a tirare e dare il passo e questo ha aiutato, perché mi ha permesso di tenere un ritmo alto. Negli ultimi 500 metri ho allungato e sono riuscito a passare in testa: 30’51’’ il crono finale, che mi lascia più che soddisfatto, non solo per la vittoria ma per il buon allenamento che sono riuscito a portare a casa.
Giusto il tempo di passare il weekend e il lunedì ero già in partenza per Livigno. Così come a febbraio scappiamo dal freddo e andiamo ad allenarci in Eritrea, sull’altipiano di Asmara, così quando in pianura inizia a fare caldo, veniamo qui, al fresco. Non ci sono sterrati, come in Eritrea, solo asfalto e piste ciclabili, e il meteo è sicuramente più variabile; tuttavia essere “a casa” ha i suoi vantaggi, a partire dal cibo, ad esempio, che non varia rispetto alle nostre abitudini.
I primi giorni come sempre ci servono per l’adattamento. Dalla prossima settimana inizieremo con i lavori più specifici.
La prima tappa importante – anche se di passaggio - saranno i Giochi del Mediterraneo ma poi punteremo dritti sulla preparazione per la maratona di Berlino. Tutto quello che faremo e che abbiamo fatto fio ad oggi mi permette di gestire bene sia una gara da 42 km che una mezza maratona, quindi le condizioni per fare bene ci sono.
Quindi via, sotto con gli allenamenti!
Eyob Faniel, dalla Jesolo Moonlight Halfmarathon ai Giochi del Mediterraneo
Poter correre una gara “di casa” è bello, vincerla anche di più. Ed Eyob Faniel, portacolori del Venicemarathon Club e vincitore della scorsa edizione della Venice Marathon, ancora una volta non ha avuto rivali in terra veneta.

Sabato 25 maggio è stato lui il vincitore della 10 km alla Jesolo Moonlight Halfmarathon, 31’21’’ il suo crono. Il traguardo però è ormai alle spalle: è già tempo di pensare ai prossimi obiettivi.

Vincere “in casa” è sempre bello, ma sabato sera, alla Jesolo Moonlight Halfmarathon lo è stato in modo particolare.

Non tanto per il tempo, che poteva essere migliore: il mio obiettivo era portare a casa un buon test, senza esagerare; ho anche provato a tirare un po’ ma il caldo e una parte di percorso su sterrato hanno tolo secondi al crono, quindi ho cercato solo di gestire le energie e tenere un passo tranquillo fino alla fine. Tanto è bastato, comunque, per portarmi in testa fin dal primo metro e rimanere sempre primo, da solo, fino al traguardo.

Quello però che ha reso speciale la serata è stata proprio la Jesolo Moonlight HalfMarathon. A partire dal percorso, davvero molto bello e suggestivo all’ora del tramonto. E’ cambiato un po’ rispetto alle edizioni precedenti e devo dire che questo, fatta eccezione per un breve tratto sulla sabbia, è molto più veloce oltre che molto bello.

La partenza è stata incredibile: eravamo tantissimi, 6mila tra noi e i runner della 21 km. E di fianco a noi tantissimi spettatori lì per incitarci e fare il tifo. E così è stato anche sul percorso: quando siamo passati sul lungomare c’era ancora tanta gente e questo ha reso l’atmosfera ancora più bella.

Giusto il tempo di festeggiare ed è già ora di pensare alla prossima gara, venerdì 1° giugno alla Corritreviso. L’avevo corsa – e vinta - un anno fa, e anche quello sarà un buon test sul medio. Pochi giorni dopo la Corritreviso, esattamente come nel 2017, partirò per il ritiro in altura. Destinazione: Livigno, dove resterò fino al 27 giugno. Da lì, partiremo direttamente per Aragona. Mi aspetta il primo appuntamento importante di questa seconda parte di stagione: la mezza maratona ai Giochi del Mediterraneo.

Ma prima, pensiamo a Treviso.
Eyob: gara e integrazione alla Moonlight Halfmarathon
Integrazione sì o integrazione no?
Una scelta soggettiva, ovviamente. Quando si corre la prima cosa da fare è ascoltare il proprio corpo. Se però siete tra coloro che in gara (ma anche prima e dopo) si affidano agli integratori, ecco qualche consiglio del nostro Eyob Faniel su come gestire sali e barrette.



Quando si parla di integratori è difficile trovare la soluzione giusta per tutti. Il primo consiglio che posso darvi, dunque, è ascoltare il vostro fisico e provare, fino a che non avrete trovato quello che fa più al caso vostro. L’importante è non fare esperimenti per la prima volta in gara, perché potrebbe darvi qualche problema: per i test, meglio sfruttare gli allenamenti.
Per quello che mi riguarda, sono riuscito a trovare la combo perfetta, sia quando affronto una 10 km sia su una mezza maratona.
In linea di massima, l’integrazione si gestisce in tre fasi: prima della gara, durante la gara e dopo la gara.
Prima della gara, la cosa più importante è fare una colazione adeguata, circa tre ore prima: l’integrazione non è alimentazione ma, come dice il nome stesso, va ad integrare tutte quelle sostanze di cui abbiamo bisogno perché, come nel caso di una gara, ci vengono richieste in misura maggiore.
Io, dopo la colazione, prevedo sempre uno spuntino, circa un’ora e mezza o due ore prima della gara. Uso le classiche barrette energetiche (quelle che preferisco sono a base di frutta secca), per assicurarmi una riserva extra di energia.
Durante la gara, specie ora che inizia a fare caldo, sfrutto i sali, da bere diluiti con acqua. Sono molto utili per ripristinare le riserve. Di solito li bevo al 5 km, se sto correndo una 10 km; se sto correndo una mezza maratona, invece, sali al 5 e al 10 km, meglio se arricchiti di maltodestrine, che sono zuccheri facilmente assimilabili e quindi immediatamente disponibili. In più, al 15 km prendo un gel, un carbo sprint, di quelli che si possono assumere senza bisogno di acqua, anche perché al 15 km a volte sento un po’ la stanchezza e non ho molta voglia di bere. Bastano 5 minuti per recuperare tutta l’energia che serve, dopo averlo preso mi sento come nuovo, pronto per spingere anche gli ultimi chilometri.
Una volta finita la gara, poi, è sempre bene aiutare il recupero con degli aminoacidi. L’integratore che uso io contiene sali minerali, carboidrati, aminoacidi, antiossidanti e taurina. Mi aiuta a superare la stanchezza e velocizza il recupero muscolare.
Su una 10 km gli aminoacidi non sono indispensabili, però ve li consiglio. Su una 21 km, invece, è sempre bene usarli.
In queste settimane vi ho parlato di allenamento, di tabelle e oggi di integrazione.
A questo punto non resta che correre. Vi aspetto il 26 maggio, al via della Jesolo Moonlight Halfmarathon.
Fase di scarico: come gestirla? I consigli di Eyob a pochi giorni dalla Jesolo Moonlight Halfmarathon
La Jesolo Moonlight Halfmarathon si avvicina.
Le iscrizioni per la 10 km sono già chiuse, perché abbiamo raggiunto il sold out ma magari siete tra i fortunati che sono riusciti ad aggiudicarsi un pettorale o forse il vostro obiettivo è correre la 21 km.
In entrambi i casi, il tempo per gli allenamenti è agli sgoccioli: quel che è fatto è fatto e nella settimana che precede la gara vi attende la fase di scarico. Come gestirla? Lo abbiamo chiesto a Eyob Faniel, atleta di punta del Venicemarathon Club che il 26 maggio sarà, insieme a voi, sulla linea di partenza.


Ci siamo: il 26 maggio sarà di nuovo Jesolo Moonlight Halfmarathon. Io sarò al via, per la 10 km, e voi? Vi siete allenati? Credo proprio di sì.
Sono sicuro che in queste settimane, alla faccia sia del caldo che della pioggia, vi siete preparati per centrare il vostro obiettivo, sulla 10 km oppure sulla mezza maratona.
E dopo tanto lavoro, cosa fare la settimana prima della gara? Lo sapete anche voi, la parola d’ordine è una sola: scarico.
Ma cosa vuol dire e come farlo al meglio?
Prima di tutto, scarico non vuol dire “non correre mai”, vuole solo dire alleggerire il carico delle uscite, in termini di km e di lavori di qualità.
Il mio consiglio è quello però di tenervi una giornata in cui lavorare comunque sulla velocità, con variazioni di ritmo e recupero passivo, per sviluppare la potenza aerobica. L’ideale sarebbe farlo 4-5 giorni prima della gara.
Se state preparando la 21 km potete arrivare fino a 9-10 km di ripetute: ad esempio, 9x1000 a ritmo gara + rec. 2’; se siete iscritti alla 10 km dimezzate il numero di ripetizioni.
Dovrebbe essere abbastanza agevole, per voi, tenere questo passo sui 1000. Se così non fosse, o avete scelto una giornata no per allenarvi (e può capitare) oppure avete sovrastimato il ritmo gara e allora è il momento giusto per rivedere le vostre previsioni.
Quando si parla dei giorni immediatamente precedenti la gara, c’è chi preferisce correre comunque e chi no. Personalmente, avendo sperimentato entrambe le opzioni, credo che la cosa migliore sia il recupero totale, quindi senza correre, due giorni prima della gara (ad esempio il venerdì) per poi correre qualche km in scioltezza il giorno prima (ad esempio il sabato), giusto una sgambatina per non restare fermi del tutto: 30’ tranquilli con qualche allungo finale. Le sensazioni fisiche però sono molto soggettive, quindi ascoltate cosa vi dice il vostro corpo.
Per quanto riguarda me, una settimana prima mi concederò un test, per verificare la condizione delle gambe. Sarò alla Corterun, a Cortemaggiore, una 6 km all’ora del tramonto (partenza h 20.30), così inizierò ad entrare nell’atmosfera della Jesolo Moonlight Halfmarathon.
Se ci sarete, venite a salutarmi, altrimenti l’appuntamento è a Jesolo per il 26 maggio!
Eyob Faniel al via della Jesolo Moonlight 10K
Sabato 26 maggio in gara sui 10 chilometri al tramonto anche l’azzurro e beniamino del Venicemarathon Club Eyob Faniel.
Giovedi 10 maggio 2018 - Il cammino di Eyob Faniel verso gli Europei di Atletica di Berlino passa anche da Jesolo. Sabato 26 maggio l’atleta del Venicemarathon Club sarà al via della Jesolo Moonlight 10K. Una gara a lui cara, che lo ha visto trionfare nel 2015 sulla distanza dei 21K e l’anno scorso su quella più breve, ma che rappresenta soprattutto un’importante tappa di avvicinamento all’appuntamento clou della stagione, ovvero gli Europei di Berlino dove domenica 12 agosto sarà uno dei quattro azzurri al via della maratona.
Dopo un intenso periodo di allenamento, la Jesolo Moonlight 10K servirà a Faniel per rodare il motore e testare il suo stato di forma. Dopo Jesolo, Faniel vestirà la maglia azzurra anche in Spagna in occasione dei Giochi del Mediterraneo di fine giugno dove correrà la mezza maratona. C’è grande attesa, quindi, nel vedere di nuovo in azione l’allievo dell’ex maratoneta azzurro Ruggero Pertile che quest’anno ha saputo straordinariamente migliorarsi per ben tre volte sui 21 chilometri, portando il suo personale a  1h02’27”, e correre i 10 chilometri su strada in 28’44”.s
“Torno molto volentieri a Jesolo perché sono affezionato a questa gara organizzata dal mio club – commenta Faniel – dopo una pausa dalle competizioni e un periodo intenso di allenamento specifico per l’appuntamento di agosto con gli Europei, la gara di Jesolo sarà un primo importante banco di prova. Punterò ovviamente a vincere ma l’importante sarà correre forte e sentire buone sensazioni. Sono inoltre molto curioso di testare il nuovo percorso e voglio subito apporre la mia firma sul nuovo primato della corsa”.
La gara, completamente rinnovata sia nel percorso che nei servizi, vedrà la partenza della 10K alle ore 19.15 circa e dopo mezz’ora (19.45 circa) quella della 21K. Il nuovo tracciato ad anello, con partenza e arrivo in Piazza Milano, offrirà scenari molto suggestivi con un’alternanza di aspetti naturalistici diversi tra loro (mare, corsi d’acqua, pineta e spiaggia) che lo renderanno vario e mai monotono.
Sempre nell’area di Piazza Milano sorgerà il Moonlight Village con tutti i servizi riservati agli atleti (deposito borse, spogliatoi, bagni e docce) che saranno comodi, agevoli e facilmente raggiungibili anche in auto.
La Jesolo Moonlight Half Marathon è organizzata dal Venicemarathon Club in collaborazione con la Città di Jesolo. Molte le aziende al fianco di questa manifestazione che hanno già confermato la loro partecipazione: Karhu, Pro Action, Fish Factor, Air France, San Benedetto, Alì & Aliper, Bavaria, Palmisano, Castellano, Gasparini Group, Zuegg.

Per maggiori informazioni: www.moonlighthalfmarathon.it
Eyob Faniel alla 10km della Jesolo Moonlight Half Marathon: una sfida in famiglia
Siete pronti per correre al tramonto? La Jesolo Moonlight Halfmarathon vi aspetta il 26 maggio. Al via ci sarà anche Eyob Faniel, portacolori del Venicemarathon Club.
E’ ufficiale: il 26 maggio sarò alla partenza della Jesolo Moonlight Half Marathon. Ho scelto di correre la 10 km, perché come distanza si adatta meglio alla preparazione di questo periodo, che guarda al prossimo obiettivo dei Campionati europei di Maratona, in programma a Berlino, in agosto.
Al via, con me, ci sarà anche la mia ragazza, Ilaria.In queste settimane si è preparata con molto impegno e determinazione, allenandosi appena la bambina e lo studio glielo permettevano. E’ stata molto brava e io le ho dato qualche consiglio per ottimizzare le uscite.Anche per lei, così come per me, non sarà la prima volta a Jesolo, ma quest’anno si è data un nuovo obiettivo: migliorare il suo personale e stare sotto ai 50’. E, ovviamente, cercare di prendere da me il minor distacco possibile! Sono già partite le scommesse in famiglia!Quel che è certo è che farò il tifo per lei e la aspetterò al traguardo.
Per quanto riguarda me, sono molto curioso di provare il nuovo percorso che, a differenza delle edizioni precedenti, sarà su un giro unico, ad anello, con partenza e arrivo nello stesso posto. Un bel vantaggio sia per chi corre sia per chi verrà a vedere, che potrà vederci partire e arrivare al traguardo. Anche il tifo, insomma, credo ci guadagnerà.Non ho ancora sperimentato il nuovo tracciato ma dovrebbe essere anche molto più veloce, quindi i presupposti per fare una buona gara ci sono tutti.Dopo tante competizioni in giro per l’Italia e non solo, per me è bello poter correre “a casa”, nella gara del mio club, di cui vesto orgogliosamente la maglia.
Porterò al traguardo i colori del Venicemarathon Club e spero di poterlo fare vincendo.
Per me sarà comunque un test importante, su cui basare la preparazione delle prossime settimane in vista degli europei.  

E voi, siete pronti? Ci vediamo alla partenza!
Come prepararsi alla 21 km della Jesolo Moonlight Halfmarathon. I consigli di Eyob Faniel
Manca sempre meno alla Jesolo Moonlight Halfmarathon.
Il 26 maggio, al via, ci sarà anche Eyob Faniel, atleta del Venicemarathon Club.Ecco i suoi consigli per chi ha deciso di affrontare, all’ora del tramonto, la 21 km.
La 21 km è una bella gara da correre, specie a Jesolo, al tramonto! È più lunga – e quindi per qualcuno anche più stimolante – di una 10 km, ma è anche più gestibile di una maratona, e non richiede una preparazione così rigorosa. In ogni caso, se volete correre una mezza maratona e fare un buon tempo, vi consiglio di non improvvisarla: 21km sono pur sempre 21 km.
Fondamentale è, prima della gara, arrivare a coprire in allenamento una distanza pari o leggermente inferiore ai 21 km: il cosiddetto “lungo”, insomma, non può mancare, specie se siete alla vostra prima “mezza” oppure se non siete troppo abituati alle distanze medio-lunghe. 
Oltre al lungo, l’allenamento più importante per una distanza come la mezza maratona, è il “medio”, detto anche “medio variato” o “medio con variazioni” di cui avrete sicuramente sentito parlare.
Cos’è il medio variato?
È un allenamento specifico che prevede di alternare 1-2 km a ritmo sostenuto e 1-2 km più lenti. La media tra i due tempi deve essere almeno uguale  - se non più veloce – a quella prevista per il ritmo gara. È un bell’allenamento, divertente – perché le variazioni di ritmo sono sempre uno stimolo – e soprattutto molto utile, perché aiuta ad aumentare il ritmo. Se volete potenziare ancora di più la sua efficacia, programmate per il giorno prima del medio un’uscita di potenziamento leggero in palestra oppure di lavori in salita sui 100mt.Il giorno della gara, cercate il vostro pacer di riferimento, vi sarà utile per impostare il ritmo iniziale.
Se puntate al personale, approfittate dei primi 10km per guadagnare un po’ di vantaggio e sfruttate la seconda parte di gara per tenere. 
Se invece il vostro obiettivo è arrivare al traguardo nel modo migliore possibile, gestite la gara in progressione. Partite a un ritmo moderato, che vi consenta di rompere il fiato e trovare il vostro passo: 21 km non sono una maratona, ma comunque non sono pochi e se partite troppo forte, rischiate di esaurire tutte le riserve troppo presto. Se dopo 10-15 km le gambe girano ancora e state bene, provate ad aumentare il ritmo, anche solo di qualche secondo al chilometro. Se serve, fate ricorso a un gel, verso il 15°km, lo faccio anche io sulla 21 km. Potrebbe aiutarvi nello sprint finale. E non dimenticate di idratarvi: bevete molto nei giorni precedenti e, ai ristori, sfruttate acqua e sali. Non esagerate: basterà qualche sorso per ridarvi energia. 
Provare per credere. 

E allora, gambe in spalla… Ci vediamo a Jesolo!
Eyob Faniel centra il quarto personal best consecutivo
Per Eyob Faniel la prima parte della stagione è finita e il bilancio di questo inizio anno è decisamente positivo. Dopo i tre personal best in un mese sulla distanza della mezza maratona, domenica scorsa a Torino Eyob è riuscito a migliorarsi anche sulla 10km.

È bellissimo quando in una gara riesci a divertirti, ad arrivare a podio e anche a fare il tuo personale. Di più davvero non si può chiedere!Domenica scorsa alla “Tutta Dritta” di Torino è andata così. Dopo tanti allenamenti e tre mezze maratone, avevo voglia di gareggiare su distanze più corte e veloci, perché pensavo avrei potuto fare bene e così è stato.Sono partito con il gruppo di testa, abbastanza forte ma poco prima di metà gara abbiamo rallentato un po’ il passo. I primi due mi hanno staccato e al settimo km mi sono ritrovato in terza posizione. Nell’ultimo mille, però, ho cercato di recuperare il secondo posto: in volata sono riuscito a riprendere e superare Charles Karanja Kamau, migliorando anche di 8’’ il mio pb: 28’45 il mio crono.E, insomma, vincere una 10 km in volata, per un maratoneta, non è così scontato!La gara era anche organizzata molto bene, quindi sono proprio contento di aver partecipato, oltre che del risultato e di come ho gestito i miei 10 km.Ora è tempo di tirare un po’ il fiato. Rallenterò con la preparazione, come vi avevo anticipato. Non sarà una pausa, solo un periodo di recupero; continuerò a correre per mantenere la forma, che mi servirà anche in vista della Moonlight Half Marathon, il 26 maggio.È una gara a cui sono molto legato, e non solo perché la organizza la mia squadra, il Venicemarathon Club. Quando l’ho corsa per la prima volta, nel 2015, l’ho vinta e così è stato anche per la 10 km, a cui ho partecipato l’anno scorso.
Se l’avete già corsa, saprete bene anche voi che è una gara da non perdere.
E se non la conoscete, approfittatene. Il percorso quest’anno è cambiato, è più agile e tutto da scoprire (sono molto curioso anche io, ma sono certo che non ci deluderà!). E poi, partire con il sole, correre al tramonto e arrivare in notturna, fidatevi, è bellissimo! Poche gare sono così suggestive e non vedo l’ora di essere alla partenza.Se sarete dei nostri… ci vedremo al via!
Eyob di ritorno da Praga
Tre personal best in meno di un mese. Non si può certo dire che per Eyob Faniel l’inizio di stagione sia stato avaro di soddisfazioni.
Dopo Parigi e Valencia, il portacolori del VeniceMarathon Club ha abbassato di nuovo il suo crono sulla distanza, alla mezza maratona di Praga, dove già un anno fa aveva fatto registrare la sua – fino ad allora – migliore prestazione sui 21 km.Decimo assoluto e primo italiano al traguardo (alle spalle di una “armata” di ben 9 keniani), Eyob ha chiuso per le strade della capitale Ceca il primo trimestre di questo 2018. Ora guarda già agli Europei di Maratona, ma prima…


"Questa volta posso dirmi soddisfatto, del crono, del risultato in classifica ma anche – e soprattutto - di come ho gestito la gara.La mezza maratona di Parigi e quella di Valencia, in occasione del campionato del mondo, mi avevano lasciato un po’ di amaro in bocca, perché per alcune circostanze poco favorevoli non ero riuscito a dare il massimo.A Praga, invece, mi ero dato un obiettivo, partire forte senza risparmiarmi e poi tenere il ritmo fino alla fine, e ci sono riuscito.Ho un nuovo personal best, 1h02’27’’; ho migliorato il precedente di 10 secondi e di 22’’ quello di Parigi. Ed è vero, nelle gambe sento di poter scendere anche sotto l’1h01’ ma sono fiducioso, secondo me il nuovo personale è solo rimandato.Quello che per me era importante, a Praga, ancora più del crono, era gestire la gara in modo diverso dalle precedenti e così ho fatto. E forse sarei potuto partire ancora più forte, ma ho dovuto adattarmi ai gruppi in gara, per non rischiare di trovarmi da solo.Mi sono messo in scia dei primi keniani per 3-4 km, poi un gruppetto si è staccato e io sono rimasto con loro, che però, dopo il 9° km, non ne hanno voluto più sapere di collaborare. Così ho tirato solo io per il resto della gara e sono contento di essere riuscito a mantenere, nonostante tutto, un passo costante, come mi ero prefissato.Questo risultato è il frutto di oltre un anno di lavoro, fatto di ritiri sì, ma anche di lavori specifici, curati con attenzione insieme a Ruggero Pertile, di strada fatta un passo per volta, ma con costanza e continuità. Il lavoro paga e questa è la soddisfazione più grande. Ora posso guardare con fiducia ai prossimi obiettivi: i Giochi del Mediterraneo, a fine luglio, e gli Europei di Maratona, ad agosto, che resta l’appuntamento più importante dell’anno.Prima, però, mi aspetta una 10 km, la “Tutta dritta”, a Torino, domenica 15 aprile.Sarà l’occasione di testarmi, dopo tre mezze maratone consecutive, su una gara più corta e veloce. Punterò come sempre a dare il massimo e chissà che non riesca a migliorare quel 28’53’’ che è il mio personale sulla distanza.L’unica cosa che mi dispiace è non poter partecipare alla Venice Night Trail. È una gara bellissima ma il mio stato di forma e le esigenze della preparazione non mi permettono di essere al via. Voi che potete, però, non perdetevela, perché vale davvero la pena. A chi la correrà, il mio in bocca al lupo!"
Eyob, “Vado a Praga, alla ricerca di un nuovo personal best”.
Parigi, Valencia, e ora… Praga.

Eyob Faniel è deciso ad abbassare ancora il suo personale. Lo ha già fatto due volte nell’ultimo mese, ma mai come avrebbe voluto. Ci riproverà sabato, alla mezza maratona di Praga che già gli aveva portato bene un anno fa.


In questi giorni io e Ruggero abbiamo deciso quale sarà la prossima mezza maratona in cui puntare ad un nuovo personal best.Dopo Parigi e i mondiali di Valencia c’è ancora la voglia di migliorare il tempo, di fare bene o almeno di chiudere una 21 km sapendo di aver dato il massimo.Non mi è riuscito a Parigi, per via del percorso e di una gara corsa quasi interamente in solitaria, e non mi è riuscito nemmeno a Valencia, dove a livello tattico ho peccato un po’ di inesperienza.Due gare che mi hanno comunque portato ad abbassare il tempo sulla mezza ma che non mi hanno lasciato, per motivi diversi, soddisfatto. Sento di poter dare di più e ci riproverò sabato 7 marzo, a Praga.Io e Ruggero abbiamo deciso insieme la gara, ma la scelta è stata chiara fin da subito e non abbiamo avuto molti dubbi.È un percorso veloce, che già conosco, perché proprio a Praga, nel 2017, ho segnato il personale. Di gare così veloci in questo periodo non ce ne sono e io non potevo aspettare troppo, perché tra poco inizierò la preparazione per gli Europei di Maratona.Appena rientrato da Valencia mi sono subito rimboccato le maniche per gli ultimi lavori di rifinitura, che sono proseguiti fino alla domenica di Pasqua. Dopodiché sono entrato nella fase di scarico, così da presentarmi al meglio al via della gara.Oggi io e Ruggero partiremo per Praga.Non so chi ci sarà con me sulla linea dello start ma non è importante.So che il tempo di gara è di 1h01’ e questo mi basta come punto di riferimento.Non punterò alla posizione in classifica quanto piuttosto a migliorare il tempo come so che posso fare.E questa volta adotterò una strategia diversa. A Parigi e Valencia sono partito troppo cauto e mi sono ritrovato a spingere di più nella seconda parte di gara. Questo non deve più succedere.A Praga ho intenzione di partire subito forte, deciso, voglio dare il massino fin dal primo km e passare ai 10km insieme al gruppo di testa, comunque più veloce delle ultime due gare, dopodiché penserò solo a tenere per i restanti 11 km.Sono pronto, deciso e determinato, voi fate il tifo per me!
Eyob: “A Valencia? Bene ma non benissimo. Potevo fare meglio”
Un nuovo personal best sulla distanza, un ottimo 37° posto in classifica generale e il primo tra gli atleti azzurri.

Per Eyob Faniel non si può dire che la trasferta di Valencia, per i Mondiali di Mezza Maratona, sia andata male; eppure lui non è pienamente soddisfatto. E ci spiega perché.

Arrivare 37° assoluto in un mondiale, migliorando il personale, non è sicuramente un risultato di cui lamentarsi, lo so. Se però devo analizzare la gara di domenica a Valencia non posso dirmi del tutto soddisfatto.Ho pagato un po’ d’inesperienza. Era la prima volta che mi trovavo al via con così tanti top runner, un centinaio circa. Quando il livello è così alto e il gruppo così numeroso, le strategie necessariamente cambiano e questo l’ho imparato domenica.In gara, però, questo mi ha colto alla sprovvista.Sono partito come faccio sempre, senza forzare. Mi sono messo in coda al gruppo di testa, per essere un po’ più riparato dal vento, ma quando i primi hanno cambiato passo mi sono fatto trovare impreparato. Il gruppo di testa è andato via e mi sono ritrovato dietro. Quando ho deciso di cambiare passo, ormai era troppo tardi per riprenderli, ma almeno sono riuscito a rimontare diverse posizioni.L’ultimo km ho corso a 2’41’’/km e non va bene. Non va bene perché vuol dire che ne avevo ancora tanto, troppo.
Quindi sì, sono contento del personale, da 1h02’49’’ a 1h02’37’’, del 37° posto assoluto, ma so che potevo fare meglio e devo fare meglio. La gara di Valencia, comunque, mi è servita come esperienza. Un’esperienza che voglio far fruttare molto presto, alla prossima 21 km. Quando? Tra una decina di giorni. Lascerò passare la Pasqua e poi ci riproverò e questa volta il mio obiettivo sarà partire subito forte e tenere un ritmo alto fino alla fine, invece di partire cauto e gestire la gara in progressione, come ho fatto fino ad ora, anche a Valencia.Sento che posso farcela a scendere sotto l’1h02’’ e voglio provarci subito, sfruttando la scia del lavoro fatto in altura.Sarà l’ultima mezza di questa prima parte della stagione, dopodiché mi concederò di rallentare un po’. Non sarà una pausa, no, ma allenterò i carichi di lavoro perché poi inizierò a preparare il prossimo importante appuntamento: i Campionati Europei di Maratona, a Berlino in agosto.
Eyob Faniel si migliora ancora!
Ai Campionati Mondiali di Mezza Maratona il portacolori del Venicemarathon Club ha di nuovo ritoccato il suo personale sulla distanza portandolo a 1h02’37”.

In occasione dei Campionati Mondiali di Mezza Maratona che si sono svolti sabato scorso a Valencia, Eyob Faniel ha centrato un prestigioso 37° posto assoluto con il nuovo record personale di 1h02’37”, in una gara vinta dal keniano Geoffrey Kipsang Kamworor con il tempo di 1h00’02”.

Il portacolori del Venicemarathon Club è stato autore di una gara tatticamente accorta: partito nelle retrovie, è transitato al 10° km in 64^ posizione con il tempo di 29’48”, per poi mettere in atto una bella rimonta nella seconda metà di gara. Il suo 37° posto finale gli vale il miglior piazzamento tra gli atleti italiani in gara e la 8^ posizione tra quelli europei, in una gara dominata come al solito dagli specialisti africani.

“Sono partito in coda al gruppo perché tirava vento e volevo essere al riparo senza strafare – racconta Faniel - qui però ho peccato di inesperienza perché non mi sono accorto del cambio di ritmo del gruppo di testa dopo la metà gara. E’ come se mi fossi addormentato e non appena ho capito quello che stava succedendo davanti, ho cambiato passo e ho iniziato la mia rimonta. Ho finito ancora in spinta e per questo non sono pienamente soddisfatto del crono finale, perché volevo scendere sotto l’1h02’, un tempo che sento di avere nelle gambe. Sono comunque felicissimo di questa esperienza iridata”.

Con il tempo di 1h02’37”, Eyob Faniel ha migliorato di 12” il suo precedente primato personale di 1h02’49” ottenuto a Parigi 3 settimane fa, ed è anche la miglior prestazione italiana del 2018 sulla mezza maratona.
Eyob Faniel in maglia azzurra, verso i mondiali di Mezza Maratona
Il conto alla rovescia è iniziato: ancora pochi giorni ed Eyob Faniel, portacolori del Venicemarathon Club, vestirà di nuovo la maglia azzurra. Sabato 24 marzo sarà a Valencia per partecipare ai Mondiali di mezza maratona.

La convocazione ufficiale da parte della Nazionale è arrivata nei giorni scorsi ma da settimane mi stavo preparando per l’obiettivo dei mondiali di Mezza Maratona a Valencia.
E ora manca davvero pochissimo.
Oggi partirò alla volta della Spagna, così da avere a disposizione qualche giorno di tempo per acclimatarmi.
La gara partirà sabato 24 marzo e vestire di nuovo la maglia azzurra sarà una bella emozione, oltre che uno stimolo in più.
Dopo il rientro dal ritiro in Eritrea, io e Ruggero ci siamo concentrati su lavori specifici in preparazione di Valencia, mentre gli ultimi giorni li abbiamo ovviamente dedicati allo scarico.
Difficile però dire come potrà reagire il mio fisico. Dopo i chilometri accumulati in altura non è così immediato passare a lavori di qualità. Ci sono giorni in cui mi sembra di non poter dare molto e invece ne escono ottimi allenamenti o viceversa. Quindi anche per Valencia non so fare previsioni.
In attesa della gara, però, ho cercato di capire chi saranno gli atleti alla partenza. La concorrenza è molto agguerrita ma c’è di buono che, con molta probabilità, si formeranno diversi gruppetti, ognuno con il suo passo. Non sarà difficile trovare quello giusto a cui attaccarmi e questo sicuramente sarà di grande aiuto. A Parigi ho dovuto correre da solo per 20 km e in quelle condizioni, senza punti di riferimento, è difficile fare un buon tempo. Il fatto di esserci riuscito comunque, migliorando anche se di poco il mio personale, mi fa ben sperare in vista dei Mondiali.
A Valencia le condizioni di partenza sono migliori, anche dal punto di vista meteo. A Parigi me la sono dovuta vedere con freddo, pioggia e vento, mentre per sabato le previsioni danno bel tempo e una temperatura compresa tra 10 e 20 gradi: l’ideale per correre.
Anche il percorso sarà più agevole: a Valencia è molto veloce, mentre a Parigi i saliscendi impediscono di tenere un passo costante.
Insomma, i presupposti per fare bene ci sono e la preparazione è stata completata come da programma.
Non mi sono dato obiettivi di tempo o classifica: punto a dare il massimo e, se possibile, a migliorare ancora il personale sulla distanza.
Tutto quello che verrà, sarà bene accetto.
Eyob, da Asmara a Parigi, da Parigi a Valencia
Un quarto posto alla Mezza maratona di Parigi – e il podio mancato per soli 2” - e un nuovo personal best sulla distanza. Per il nostro Eyob il rientro dal ritiro di Asmara è stato più che positivo, tanto quanto la gara in terra francese. Tutto fa ben sperare in vista dei mondiali di Valencia: ieri il Direttore Tecnico dell'Alto Livello Elio Locatelli ha ufficializzato l'elenco degli atleti convocati per il 24 marzo e il portacolori del VeniceMarathon Club è tra i quattro prescelti, insieme a Lorenzo Dini, Sara Brogiato, e Giovanna Epis.

Manca sempre meno all’appuntamento con i Mondiali di mezza maratona di Valencia. Dopo il ritiro ad Asmara e la mezza di Parigi ho ancora tempo per gli ultimi allenamenti prima dello scarico.
Dalla 21 km sono arrivati riscontri più che positivi. Doveva essere un test e così è stato e devo dire che sono soddisfatto del risultato.
La Mezza maratona di Parigi mi serviva per capire come avevo lavorato in ritiro, ad Asmara, se questa fase di preparazione aveva dato frutti, per quanto il rientro da una trasferta così sia sempre complicato e quindi imprevedibile.
Considerando questo e anche la situazione che ho trovato a Parigi è andata benissimo. Oltre a freddo e pioggia, un meteo che comunque in inverno impari a mettere in conto, mi sono trovato a dover gestire la gara da solo. Il gruppo di testa si è staccato già dal primo km e andavano davvero troppo veloci per potermi attaccare a loro. Allo stesso tempo io ho staccato un gruppo dietro di me, senza troppa fatica.
Insomma, ho corso senza punti di riferimento praticamente per 20 km. Non certo la condizione ideale per fare il personale.
Specie su un percorso che è un alternarsi continuo susseguirsi di salite e discese. E questo no, non lo avevo previsto.
Il saliscendi ovviamente non mi ha permesso di tenere un ritmo costante, che invece è preferibile per fare un pb. Alla fine la media è stata dei 2’59”/km, ma oscillando continuamente tra i 2’50”-2’52’’ e il 3’02”-3’05” in corrispondenza dei tratti in discesa o in salita.
Il personale comunque è arrivato: 1h02’49” che migliora rispetto all’1h03’09” di Praga 2017.
Certo, avrei potuto fare meglio, se non fossi stato da solo, ad esempio, ma per ora va bene così, prendo quello che di buono mi ha portato questa gara e guardo con fiducia ai mondiali di Valencia del 24 marzo. In Spagna il percorso sarà sicuramente più veloce, le temperature più miti e negli ultimi giorni mi dedicherà agli allenamenti di rifinitura.
Record personale sulla mezza maratona per Eyob Faniel
Ieri, alla FitBit Semi de Paris, il portacolori del Venicemarathon Club ha limato di ben 20 secondi il suo personal best sulla distanza chiudendo al 4° posto in 1h02’49”.


Venezia, 5 marzo 2018 - Arriva un’altra grande prestazione per Eyob Faniel. Il portacolori del Venicemarathon Club ha infatti stabilito ieri il nuovo record personale sulla mezza maratona con 1h02’49”, giungendo ottimo 4° alla 26^ FitBit Semi de Paris, manifestazione internazionale sui 21,097 km che si è corsa nei viali della capitale francese e che ha visto tagliare il traguardo a oltre 36.000 concorrenti.

La gara, corsa in condizioni di pioggia e freddo, è stata vinta dal keniano Evans Cheruiyot in 1h01’24”, davanti al connazionale Evans Kurui (1h02’43”), l’etiope Hailu Gizachew (1h02’48”) e allo stesso Faniel, che è giunto ad un solo secondo dal podio dopo un’intensa volata.

Soddisfazione, comunque, per il corridore del Venicemarathon Club seguito da Ruggero Pertile, che ha limato di 20 secondi il suo precedente record sulla Mezza Maratona (1h03’09”) ottenuto a Praga nel 2017.

Quella di Eyob Faniel è la miglior prestazione italiana assoluta nel 2018 nella mezza maratona: sicuramente un’ottima indicazione in vista dei prossimi Campionati Mondiali di Mezza Maratona in programma a Valencia il prossimo 24 marzo, dove l’atleta di Bassano del Grappa parteciperà con la maglia azzurra.

“Sono soddisfatto a metà – commenta Faniel - perché a parte il freddo e la pioggia, mi aspettavo un percorso più veloce mentre era pieno di saliscendi e cambi di ritmo. Inoltre mi sono trovato quasi subito da solo. In condizioni diverse avrei potuto sicuramente fare molto meglio. La cosa che però mi ha dato grande soddisfazione è vedere come il mio corpo, dopo solo tre giorni di rientro dall’altura, abbia saputo rispondere positivamente, benefici che sto continuando a sentire anche oggi”.

Il raduno di 21 giorni svolto in altura in Eritrea si è concluso proprio venerdì scorso ed Eyob è sbarcato a Parigi direttamente da Asmara.

“Ad Asmara – continua Faniel - ho trovato clima e condizioni ideali per allenarmi davvero bene e, rispetto a quello dello scorso anno, sono riuscito ad incrementare sia i chilometri che la velocità. Adesso mi aspettano tre settimane per velocizzarmi ancora e mettere a punto gli ultimi dettagli in vista dei Mondiali di Mezza Maratona. Sarà una gara veloce, il percorso è molto scorrevole e il ritmo sicuramente molto elevato. Cercherò di dare il meglio”

Purtroppo, a margine di questa bell’impresa, arriva in casa Venicemarathon la tragica notizia della morte del maratoneta etiope Chala Adugna Bekele, morto folgorato venerdì dopo aver accidentalmente toccato un cavo dell’alta tensione, caduto lungo il sentiero dove stava correndo. Bekele era giunto secondo alla Venicemarathon nel 2016. C’è dunque grande cordoglio da parte del Venicemarathon Club per un atleta che era stato protagonista a Venezia.
Dal ritiro ad Asmara alla mezza maratona di Parigi
Per il nostro Eyob è tempo di lasciare l’Eritrea.
Dopo tre settimane di ritiro domani salirà su un aereo. Direzione Bassano del Grappa? Non proprio.

Quel che è fatto è fatto. Il raduno in Eritrea ormai volge al termine, è tempo di rientrare.
Sono state settimane intense, di lavoro, impegno, determinazione.
Insieme a Ruggero abbiamo curato ogni aspetto della preparazione: abbiamo fatto fondo ma anche tanti lavoro di qualità. Non solo: gli allenamenti in altura ti costringono a fare potenziamento, in salita.
Insomma, non ci siamo fatti mancare nulla.
Ora che il ritiro è finito non resta che fare un bilancio del lavoro fatto.
Ne parlavamo proprio oggi, io e Ruggero, confrontando i dati di quest’anno a quelli di dodici mesi fa, quando venimmo sempre qui ad Asmara per il primo ritiro della stagione.
Abbiamo analizzato il lavoro e le prestazioni e devo dire che in dodici mesi siamo riusciti a ottenere miglioramenti notevoli, sia dal punto di vista dei chilometri – ne abbiamo percorsi molti più di un anno fa – che da quello della velocità. I tempi sono migliorati e anche la resistenza.
Sento di avere lavorato bene e sto bene, i presupposti ci sono.
Sono contento perché gli obiettivi di questo 2018, tra Mondiali di mezza maratona ed Europei di maratona sono importanti e ambiziosi, e voglio prepararmi al meglio.
Il primo test mi aspetta già il 4 marzo. Partirò da Asmara diretto a Parigi e sarò al via della mezza maratona.
Non so ancora chi saranno i miei avversari, ma è una gara veloce e sicuramente saranno atleti di livello internazionale. Il mio obiettivo sarà stare con loro e cercare di fare il mio personale sulla distanza dei 21,097 km.
Forza, resistenza, velocità. Il ritiro in altura di Eyob Faniel
Prosegue per il nostro Eyob Faniel il ritiro in Eritrea. Per lui questo è un momento delicato e importante della preparazione: si lavora sodo perché i prossimi importanti obiettivi sono davvero dietro l’angolo.

Dopo i primi giorni, che mi sono serviti per ambientarmi, dal punto di vista dell’altitudine e della temperatura, i ritmi di allenamento e il lavoro si sono fatti più intensi.Qui le condizioni sono ideali per allenarsi. L’altura aiuta la preparazione e le temperature, che oscillano tra i 20 e i 25 gradi, ci permettono di allenarci in tranquillità.Le giornate sono intense e scandite dalle uscite di corsa, ma non solo.La sveglia è alle 6.30, per iniziare il primo allenamento della giornata, che ci tiene impegnati fino alle 9.30. Dopodiché si torna in albergo, si mangia e ci si riposa, magari approfittando della pausa per un massaggio muscolare rigenerante.Dopo pranzo, alle 16.30 si parte per la seconda uscita della giornata.A queste si aggiungono i lavori in salita e in palestra, che servono per il potenziamento.Insomma, diciamo che stiamo lavorando a 360 gradi.Le uscite prevedono sempre sia lavori di resistenza che di qualità, stiamo lavorando sul fondo e sui chilometri ma anche sui ritmi gara. D’altra parte gli europei di mezza maratona, che si correranno a marzo, a Valencia, sono davvero vicini e la preparazione deve necessariamente essere curata in ogni aspetto.Sarò ancora qui in Eritrea, ad Asmara per una decina di giorni. Il 2 marzo rientreremo e ad aspettarmi ci sarà una mezza maratona, quella di Parigi.Per me sarà un test importante.Avrò ancora la preparazione nelle gambe e le criticità del rientro, ma sarà la prima occasione per verificare i benefici del lavoro fatto in altura.Tutta la fatica di questi giorni, dovrà essere trasformata. Questo per me sarà un anno di appuntamenti importanti e voglio farmi trovare preparato.
Eyob è partito per Asmara con una vittoria in più in tasca!
“Non guarderò tanto agli avversari, quanto piuttosto a fare una buona gara. Per me sarà un test importante prima del ritiro in altura”. Questo aveva dichiarato Eyob Faniel, portacolori del Venice Marathon Club, prima di gareggiare alla Mezza Maratona delle Due Perle.

La gara poi è andata meglio del previsto e il nostro Eyob è partito per Asmara con una vittoria in più in tasca.
Un test. Questo doveva essere, per me, la Mezza Maratona delle Due Perle. La prova del nove per verificare lo stato di forma dopo questa prima parte della preparazione e prima del ritiro in Eritrea, un’altra fase importante in vista dei mondiali di Mezza Maratona di Valencia.Ne è uscita una vittoria. Non era in preventivo e forse anche per questo è una soddisfazione in più. La cosa più importante, però, sono state le buone sensazioni che ho avuto in gara.Prima di partire non sapevo quali avversari avrei trovato sulla linea dello start, anche perché non pensavo a vincere ma a testare un buon ritmo sui 21 km.Ho visto che l’unico che poteva impensierirmi era Primien Manirafasha così ho pensato che la cosa migliore da fare fosse partire subito forte e spingere, per guadagnare vantaggio già dai primi chilometri e provare a fare un buon tempo, magari battendo anche il record della gara, che è di 1h03’26’’. Non avevo fatto i conti con il vento contrario, però. Tornando da Portofino a Santa Margherita Ligure, per chiudere la prima metà della gara, me lo sono trovato contro ed è stata dura. Ho abbandonato subito l’idea del record e ho preferito gestire la gara correndo a fianco del ruandese. Così è stato fino circa al 18° km, dopodiché ho allungato per andare a vincere: 1h5’18’’ il mio tempo finale.La gara è molto bella, anche se il vento l’ha resa davvero impegnativa, e il test è stato positivo.Giusto il tempo di recuperare ed era già ora di partire per l’Eritrea, dove resterò in ritiro per circa un mese. Siamo arrivati mercoledì notte. Abbiamo dormito qualche ora e, al risveglio, eravamo giù tutti pronti per la prima uscita. Nel pomeriggio, secondo allenamento.Insieme a me e Ruggero, almeno per ora, ci sono Daniele Meucci e Valeria Straneo. I primi giorni, come sempre, serviranno per l’adattamento dopodiché cominceremo a fare sul serio!
Eyob Faniel vince la Mezza Maratona delle Due Perle
Eyob Faniel si è aggiudicato ieri la 13^ edizione della Mezza Maratona Internazionale delle Due Perle, sul tracciato Santa Margherita Ligure - Portofino, in 1h05'18". Eyob ha preceduto di una trentina di secondi il ruandese Primien Manirafasha e terzo è giunto il marocchino El Mehdi Maamari. 

" E' stata una bella gara, lungo un percorso molto scenografico. Sono partito per battere il record della corsa che è di 1h03'26", ma in gara mi sono reso conto che spirava un vento piuttosto forte e freddo, e così ho preferito restare in gruppo e non esagerare. Domani parto con la Nazionale per un raduno di un mese ad Asmara, in Eritrea, in vista dei Mondiali di Mezza Maratona in programma a Valencia il 24 di Marzo "
Eyob direzione altura!
Domenica 4 febbraio il nostro Eyob, atleta di punta del Venicemarathon Club e vincitore delle scorsa edizione della Maratona di Venezia, sarà al via della mezza maratona delle Due Perle. Un test importante prima della partenza per Asmara. Intanto, in settimana, sono proseguiti i test.
Di scarico, per ora, non se ne parla. Io e Ruggero stiamo continuando a lavorare: gli obiettivi di quest’anno, i mondiali di mezza maratona di Valencia e gli europei di maratona di Berlino, sono importanti e non possiamo battere la fiacca.Come da programma, questa è stata anche una settimana di test, in particolare VO2max e lattato. E i risultati sono stati molto buoni, anche migliori di quanto ci aspettassimo.Significa comunque che il lavoro fatto fino ad ora sta dando i suoi frutti e che siamo sulla strada buona.Domenica mi attende un altro test, ma questa volta non in laboratorio.Sarò a Santa Margherita Ligure, per correre la Mezza Maratona delle Due Perle. È una gara prestigiosa e sono contento di poterla usare come ulteriore banco di prova per capire come sta andando la preparazione. Probabilmente ci saranno avversari di ottimo livello ma il mio obiettivo non sarà tanto battere loro, quanto piuttosto testare il mio ritmo su 21 km.Sarà l’ultimo lavoro prima del ritiro in altura. Il 6 febbraio partirò per Asmara, così come avevo fatto un anno fa. Il clima  lì è ideale per allenarsi.Le condizioni ambientali alzeranno di qualche secondo a chilometro il mio ritmo, tra altitudine (saremo a 2400 metri) e i continui saliscendi dell’altopiano, ma sono tutti secondi che dovrei recuperare una volta tornato in pianura.Ci dedicheremo sia a lavori lunghi che a quelli specifici sul ritmo, d’altra parte  vero che sto preparando una mezza maratona ma lo sguardo è rivolto anche ai 42 km degli europei di Berlino, quindi non posso tralasciare nulla nella preparazione.Mentre sarò ad Asmara ho in programma anche una 21 km, anche quello sarà un buon test.Farò ritorno il 2 di marzo e poco dopo mi aspetta subito una gara, così vedremo de il lavoro in altura darà subito i suoi frutti oppure se dovremo aspettare qualche settimana.Intanto, per chi ci sarà, ci vediamo domenica alla mezza maratona delle Due Perle.
Tra gare e ritiri in altura, il nostro Eyob si prepara per gli appuntamenti più importanti della stagione.
Archiviata la trasferta in Qatar e la mezza maratona di Dubai, ora per il nostro Eyob è tempo di ritiro in altura, in vista dei più importanti obiettivi stagionali: i campionati Mondiali di mezza maratona, a marzo, a Valencia, e gli Europei di maratona, che si correranno a Berlino in agosto.
Prima di partire, però, Eyob correrà un’altra 21 km.



Non che abbia mai smesso di lavorare sodo e di allenarmi dopo la pausa post maratona, nelle ultime settimane, però, le tabelle si sono fatte più impegnative. Si fa sempre più sul serio. D’altra parte gli obiettivi per questa stagione sono importanti: i Mondiali di mezza maratona, a Valencia in marzo e i campionati Europei di maratona, ad agosto a Berlino.
La gara in Qatar è stata un utile tassello della preparazione, che è ricominciata a pieno ritmo appena rientrato in Italia, ma era solo l’inizio.
In questi giorni sto lavorando sulla distanza, aggiungendo chilometri agli allenamenti, sulla forza, con sedute di pesi in palestra e in settimana valuteremo anche la condizione fisica, con un nuovo test del VO2max e gli esami del sangue.
Il test fornirà una misurazione obiettiva del consumo massimo di ossigeno sotto sforzo: un dato fondamentale per definire i ritmi di allenamento e di gara di questo periodo. Ruggero sa benissimo a quanto posso andare, ma il riscontro scientifico ci darà una sicurezza in più.
Sulla base di queste valutazioni, poi, decideremo a che ritmo gareggiare domenica 4 febbraio, quando sarò al via della Mezza Maratona internazionale delle Due Perle, a Santa Margherita Ligure.
Non so ancora chi saranno i miei avversari ma non importa. Quello che conta è fare una buona gara e stare al mio ritmo.
Giusto il tempo di scaricare un paio di giorni e poi, l’8 febbraio, partirò per il ritiro in altura, dove potremo perfezionare la preparazione.
Aggiungeremo ancora chilometri alle uscite, aumentando allo stesso tempo anche i ritmi. Quanto alla forza, abbandoneremo il lavoro con i pesi: in altura il saliscendi naturale farà il suo per il potenziamento.
Il lavoro di queste settimane unito a quello in ritiro dovrebbe permettermi di affrontare in buone condizioni i mondiali di Valencia, il primo obiettivo importante della stagione.
Eyob, il racconto della mezza maratona di Doha
Il nostro Eyob è tornato nei giorni scorsi dal Qatar, dopo la bella esperienza alla Ooredoo Doha Half Marathon 2018.
Consapevole di non essere ancora al 100% della condizione, e nonostante un piccolo inconveniente alla partenza, ha comunque sfruttato l’occasione per “prendere le misure” a quelli che saranno i suoi avversari ai Campionati Europei di Maratona di Berlino, ad agosto 2018.



Arrivare decimi ed essere contenti di una gara.
È successo anche questo, alla Ooredoo Doha Half Marathon.
Quello che doveva essere un ritiro con la squadra azzurra si è trasformato in una bella esperienza internazionale che sicuramente mi tornerà utile.
Certo, in gara non ho potuto dare il massimo ma il bilancio di questa mezza maratona è positivo, nonostante un piccolo inconveniente alla partenza. Mancavano 3 minuti allo start quando mi sono reso conto che le scarpe non erano allacciate bene, così mi sono accosciato per stringerle. E mentre ero chinato… ho sentito lo sparo!
L’unica cosa che potevo fare a quel punto, per evitare di essere travolto, era partire con le scarpe slacciate e cercare un punto tranquillo in cui fermarmi e sistemarle.
Così ho fatto, dopo la prima curva, a 150 metri dalla partenza.
Una volta allacciate le scarpe ho cercato di recuperare lo svantaggio e riprendere il gruppo di testa. Dopo 3 km ce l’ho fatta, anche perché fortunatamente gli altri non sono partiti fortissimo, ma questo allungo mi ha richiesto un sacco di energie che non erano in preventivo. E poco più tardi si è presentato il conto.
Sono stato con i primi per 10-12 km dopo di che mi sono reso conto che no, non ne avevo più. Non sono ancora al massimo della forma, non abbastanza almeno per correre 21 km ai 3’/km, i primi 12 km addirittura sotto.
Anche l’obiettivo iniziale, d’accordo con Ruggero, era tenere un buon ritmo per i primi 15-16 km e poi valutare se aumentare o prendere quello che sarebbe venuto.
Così, dopo il 12° km ho cercato solo di non perdere troppo terreno. Appena ho recuperato sono riuscito a riagganciarmi al secondo gruppo di testa ma poi è tornata un’altra crisi. Non ho potuto fare altro che cercare di tenere duro fino alla fine.
Di certo, risultato finale a parte, correre la prima parte di gara sotto i 3’/km è stato un buon allenamento e intanto ne ho approfittato per stare con il gruppo di alcuni degli atleti più forti a livello europeo. Molti di loro saranno i miei avversari a Berlino, ai Campionati Europei di Maratona.
Resta il rammarico di una gara che, in un altro periodo di forma, sarebbe potuta andare molto meglio, ma è tutta esperienza.
Mi è servita anche come allenamento in vista della prossima mezza maratona, a febbraio.Tra la gara di Doha e le prossime tre settimane di carico, dovrei arrivare al via pronto per fare una buona gara.
Eyob tra gli atleti d’élite internazionali alla Ooredoo Doha Half Marathon 2018
Archiviato il cross di Campaccio, dove ha conquistato un ottimo decimo posto, il nostro Eyob è partito per Doha, negli Emirati Arabi. Per una vacanza? Ovviamente no. Doveva essere il raduno della nazionale ma l’assenza di Meucci e Salami ha convinto i vertici azzurri a rimandare l’appuntamento. Ogni occasione è buona, però, per correre.


Finalmente un po’ di vacanza!
No, ok, sto scherzando!
Lunedì sono arrivato a Doha, capitale del Qatar, dove venerdì 12 gennaio mi attende la Ooredoo Doha Half Marathon 2018.
Il previsto raduno della Nazionale è stato annullato per l’assenza di Meucci e di Salami così ho pensato di approfittare del viaggio per gareggiare: io e Sara Dossena – che si sta preparando per i Campionati del Mondo di Mezza Maratona a Valencia del prossimo 24 marzo - siamo tra gli atleti d’élite internazionali invitati alla mezza maratona.
Gli atleti nella lista dei partenti sono di livello internazionale e arrivano davvero da tutto il mondo: Inghilterra, Germania, Usa, Australia; ci sono detentori di record mondiali e nazionali, campioni olimpionici e campioni nazionali.
Un nome su tutti: Mo Farah. Sì, ci sarà anche lui.
Certo, avrei preferito fare questa gara in un periodo di forma migliore. Ho ripreso gli allenamenti da poco più di un mese, dopo lo stop post maratona, e non posso dire di aver recuperato il 100% della forma. Ciononostante sono qui per fare una buona gara e per dare, come sempre, il massimo.
Per me sarà comunque un’esperienza internazionale importate, di cui fare tesoro, anche perché sulla linea dello start ci saranno molti dei miei avversari ai prossimi campionati europei di maratona, a Berlino.
Non solo: la gara di venerdì sarà un ottimo test per verificare la condizione.
Negli ultimi mesi ci siamo concentrati soprattutto sulla forza, tralasciando resistenza e velocità e i risultati del lavoro fatto si sono visti al cross di Campaccio: ho reso meglio di altri sui saliscendi, nelle curve strette e dove c’era molto fango, mentre in piano ho perso sempre qualche metro rispetto agli avversari. Insomma, quel tipo di preparazione ha pagato, in termini di forza muscolare, ora però è il momento di tornare a lavorare sulla velocità.
La mezza maratona sarà una gara tattica, perché senza lepri. Peccato non potermela giocare al meglio della mia condizione, come avrei fatto, ad esempio, a novembre, mentre preparavo la maratona: in quel caso non dico che avrei potuto vincere ma sicuramente avrei potuto tenere testa ai miei avversari fino alla fine.
Comunque sarà un valido banco di prova, una tappa importante nel percorso che mi porterà agli Europei di Maratona, ad agosto a Berlino, e prima ancora al raduno in altura tra gennaio e febbraio.