Grazie San Benedetto Pacing Team!!
La cosa più affascinante della maratona è proprio la sua imprevedibilità. Le componenti che possono incidere e condizionare questa gara variano dal percorso cittadino con i suoi ostacoli, ai cambiamenti fisiologici da un momento all’altro di un’atleta. L’ingrediente più importante e, certamente, più imprevedibile è il meteo. Possiamo prepararci per affrontare questi quarantadue chilometri con cura, ma è sempre Madre Natura a decidere come andrà la giornata. La temperatura, il tasso d’umidità, la forza e direzione del vento sono tutti fuori dal nostro controllo. Sono semplicemente da accettare mentre elaboriamo un rapido piano d’attacco in zona partenza.


La domenica mattina della Venicemarathon quelli del gruppo San Benedetto Pacing Team sapevano che il vento sul Ponte della Libertà avrebbe creato dei problemi alla regolarità del ritmo di corsa. Alcuni hanno pensato di avvantaggiarsi di qualche minuto prima di affrontare i ponti e l’acqua alta ma tutti sapevano che, quel giorno, il compito a loro assegnato era quello di assistere più maratoneti possibili a vivere bene l’esperienza. Nessun si aspettava l’acqua alta fin dalle Zattere e, ciò nonostante, sono riusciti a concludere la Venicemarathon portando con sé tantissimi finisher. Grazie e all’anno prossimo!




 

HUAWEI VENICEMARATHON PACERS

Pacers 3h00'
 
Risultato 
 Real Time
Stefano MANFRIN 
 3:05:48
3:05:43
 Michele CAPUZZO
3:03:15 
3:03:07
 Nicola ZUCCARELLO
 3:28:44
3:28:40
Pacers 3h10'
 
Risultato 
 Real Time
 Aldo MANZI
 Ritirato
 
Alessandro TREVISAN 
NP 
 
Davide CORRITORE
3:11:44 
3:11:34
Pacers 3h20'
 
Risultato 
 Real Time
Massimo PREZIOSA
3:22:22 
3:22:10
 Dimitri PERON
3:22:33 
3:22:21
Paolo ROSSATO
 3:22:33
3:22:21
Pacers 3h30'
 
Risultato 
 Real Time
 Luigi VILLANOVA
3:30:31 
3:30:07
 Fabio SIMIONATO
3:30:45 
3:30:23
Piergiorgio SCARPA
3:37:04 
3:36:41
Pacers 3h40'
 
Risultato 
 Real Time
 Massimo COPPO
3:44:53 
3:44:18
 Tiziano LION
3:54:58 
3:54:25
Max PETRUCCI
 3:51:14
3:50:41
Pacers 3h50'
 
Risultato 
 Real Time
 Alessandro PIZZI
3:49:32 
3:48:56
 Giuseppe BOSSI
3:49:32 
3:48:57
Giacomo CECCHINI

3:49:32 
3:48:56
Pacers 4h00'
 
Risultato 
 Real Time
 Massimo POZZI
4:08:57 
4:07:03
 Emanuele SAIU
4:05:17 
4:03:24
 Cesare MONETTI
4:15:40 
4:13:46
Carlo CASALI
 4:08:56
4:07:03
Pacers 4h15'
 
Risultato 
 Real Time
 Marco MANNUCCI

4:16:49
 4:14:49
 Alvise CALLEGARO
 4:16:49
 4:14:49
Daniela SCHIAVON
 4:16:49 
4:14:49 
Pacers 4h30'
 
Risultato 
 Real Time
 Andrea LEITA
4:30:40 
4:28:12
Nicola ROSSO 
4:35:40 
4:32:22
Pacers 4h45'
 
Risultato 
 Real Time
 Sabrina TRICARICO

4:48:21 
 4:45:33
Gianpaolo PALLADINO

 4:48:21
 4:45:35
Pacers 5h00'
 
Risultato 
 Real Time
 Giuseppe MIONI
 5:12:03
5:09:04
 Mariella DILEO
 5:12:03
 5:09:03
Maria Assunta PAOLILLO
 5:12:02
 5:09:03
Pacers 6h00'
 
Risultato 
 Real Time
Matteo MASTROVITA
6:06:26 
6:01:43






 



VM10K PACERS


 
Pacers 40'
 
Risultato 
 Real Time
Stefano ZENNARO 
 0:42:05
0:41:55
Pierluigi MISSIMEI
0:43:05 
0:42:55
Pacers 45'
 
Risultato 
 Real Time
 Damiano AGOSTINELLI
 NP
 
Erika MICHIELAN 
0:47:30
0:47:17
Pacers 50'
 
Risultato 
 Real Time
Silvio DUS
0:52:46
0:52:28
 Gianfranco BIASUZZI
0:52:46
0:52:27
Pacers 55'
 
Risultato 
 Real Time
 Alberto BAGARELLA
0:57:18
0:56:58
 Stefano PIZZOLATO
0:57:18
0:56:59
Pacers 1h00'
 
Risultato 
 Real Time
 Moira LORENZON
1:01:06 
1:00:08
 Ilaria RAZOLINI
1:00:37 
00:59:39
Marco Mannucci Pacer Venicemarathon 4h15’00”
Se nella preparazione per la Venicemarathon avete già calcolato che il vostro passo sarà quello di seguire I pacer del 4h15’00”, consideratevi fortunatissimi. Incluso in questo trio troverete l’energetico toscano, Marco Mannucci. Venicemarathon sarà la sua terza maratona di questo autunno, dopo aver corso a Berlino e poi Chicago. “A Chicago sono partito per ultimo, ma proprio ultimo! Mi sono divertito a fare una progressione e alla fine avevo sorpassato più di ventitré mila persone,” racconta Marco ridacchiando.
Nato a Pontedera in provincia di Pisa e dove vive ancora, lavora alla Piaggio nel settore qualità. I suoi turni lasciano del tempo libero nel pomeriggio per potersi allenare. Marco è sempre stato uno sportivo: nuoto, canottaggio, tennis e naturalmente palestra. E’ qui che correva…ma dentro sul tapis roulant. “Usavo la corsa per fare fiato per gli altri sport. Mi è sempre piaciuto la fatica. Un anno la maratona di Pisa partiva proprio da Pontedera, e così per scommessa, mi sono iscritto.”
Per essendo iper allenato, è arrivato al traguardo in 3h37’ e già cercava la prossima sfida.
Venicemarathon è dove ha corso il suo personale nel 2013 in 3h17’. Mentre correva lungo il fiume Brenta ha notato che c’erano dei gruppi che correvano con il palloncino e si è chiesto se magari potesse provarci anche lui. Attualmente alterna qualche maratona da pacer con una più competitiva per sé. “Mi piace correre da pacer per le tante amicizie che faccio lungo il percorso. C’è un legame più forte perché doni qualcosa di tuo senza chiedere niente in cambio. Un’amicizia vera.” 
Per Marco la Venicemarathon è di soli trentanove chilometri. “Gli ultimi due chilometri non si sentono per niente e volano in un attimo. Ci sono i canali, le gondole, Piazza San Marco ed il tifo fantastico.”  Mettetevi in coda, sarà un gruppo da seguire!
Massimo Coppo Pacer Venicemarathon 3h40’00”
Massimo Coppo è diventato pacer alla maratona di Venezia per puro caso ben diciassette anni fa, nel 2001. Un suo amico e concittadino di Mestre che aveva il compito di accompagnare il gruppo nella fascia delle 4 ore, non si è sentito bene alla vigilia della gara. Chiese a Massimo di prendere il suo posto poiché, per lui, da atleta esperto, sarebbe stato un compito “facile”. “Ero a disagio  muscolarmente perché il ritmo era eccessivamente lento ma, in quel momento, ho capito che ero lì per aiutare gli altri e ho smesso di ascoltare i segnali che mi mandava il mio organismo”.

Anche il suo approccio con la maratona è avvenuto in modo fortuito. Da eccellente atleta di  pallacanestro per oltre quattordici anni, ha smesso per vicissitudini legate alla società sportiva per la quale giocava. Iniziò a correre solo per mantenersi in forma, come spesso accade. Un giorno, era il 1994, il suo capo scout organizzò una scommessa basata su una prova di corsa, mettendo in palio un pettorale per l’evento locale più importante, la Venicemarathon. “Ero assolutamente inconsapevole a cosa andavo incontro, tanto che mi sono inventato una tabella d’allenamento basata su due sedute settimanali. Ebbi l’accortezza di includere, comunque, tre prove lunghe  che mi permisero “miracolosamente” di arrivare al traguardo in 3h35’. La stessa sera fui spinto a ringraziare il capo scout che, purtroppo, abitava al secondo piano senza ascensore. Chi ha mai corso una maratona senza allenamenti adeguati capirà!”

Da quella prima Venicemarathon Massimo Coppo ne ha corse tante altre, conseguendo un primato personale sulla distanza di 2h48’. Ha scoperto ben presto anche il triathlon, arrivando a prestazioni di tutto rilievo. Fra pallacanestro, nuoto, ciclismo e corsa possiamo considerarlo un atleta a tutto tondo. Domenica 28 ottobre Massimo guiderà gli atleti sul percorso della Venicemarathon per la tredicesima volta. “Ogni anno mia moglie Elena mi aspetta, con i nostri due figli, al ventottesimo chilometro, prima dell’ingresso nel parco di San Giuliano. Gli amici, invece, si radunano al centro di Mestre in attesa del mio passaggio. Spero di avere al seguito un folto gruppo: guidarli verso il traguardo facendo notare loro le bellezze della mia città sarà il mio obiettivo”.
Pierluigi Missimei Pacing Team, 10km in 40’00”
In questi mesi abbiamo presentato alcuni dei nostri pacer che guideranno gli atleti lungo il percorso della Venicemarathon, con l’obiettivo di attraversare Piazza San Marco e tagliare il traguardo in Riva Sette Martiri. Oggi parliamo della distanza “sorella”, la gara nella gara, la nostra dieci chilometri (e settecento metri). Si parte da Parco San Giuliano e si percorre l’ultimo tratto della maratona. Praticamente si saltano i primi trentadue chilometri! Anche la dieci chilometri è una bella sfida e per assistere i partecipanti abbiamo previsto anche per loro cinque gruppi di pacer: 40’00” + 45’00” + 50’00” + 55’00” e 60’00”.

Pierluigi Missimei giocava a calcio per il Nettuno Calcio, coprendo il ruolo di ala sinistra. Negli anni il suo lavoro come responsabile edile prendeva sempre più spazi. Per mantenere un minimo di condizione fisica ha continuato a correre. Prima per conto suo, poi aggregandosi al gruppo A.S.D. Atletica Nettunia.  “Nella mia prima mezza maratona ho seguito dei pacer con grande successo e non vedo l’ora di poter aiutare altri atleti a sentire più leggeri questi dieci chilometri.” Pierluigi si mette a disposizione di chi vorrebbe correre la 10km a 4’00” al chilometro. Ha un personale di 36’28” sui 10km e 1h25’26” sulla mezza maratona. Ecco alcuni suggerimenti che Pierluigi rivolge per chi volesse seguirlo:

Il riscaldamento pre-gara: “Consiglio dai 15 ai 20 minuti di corsa lenta con un paio di allunghi prima di entrare nella gabbia di partenza. In attesa dello start è possibile mantenersi in movimento  con  altri esercizi sul posto, come i saltelli e i molleggi sulle caviglie. No allo stretching ed allungamenti prima della gara, solo a conclusione.”

Tattica di gara: “Fin dal primo chilometro imposterò la mia velocità a 4’00” al chilometro per mantenerlo fino in fondo. E’ da ricordare che il percorso è lungo 10,700 metri circa. Quando vedremo il cronometro all’arrivo dovremmo leggere 42’45”.”

Il ristoro al 5km:  Fermarsi o no dipende dal clima e dalla temperatura. Se, come immagino, sarà fresco, non trovo necessario in una gara di 10km dover fare rifornimenti a metà percorso. Nel mio gruppo tireremo dritto senza fermarci. Idratatevi bene sabato e poi nella mattinata di domenica e ricordatevi che ci sono ristori anche all’arrivo!
Mariella Dileo Pacer Venicemarathon 5h00’00”
Mariella Dileo, la nostra pacer delle cinque ore a Venicemarathon, è un uragano di energia positiva. Una che non manca mai di salutarti con calore tanto che la sua prima premura è di sapere come stai tu. Dona la sua energia senza riserva e senza chiedere nulla in cambio. E’ una donna d’altri tempi. O, forse semplicemente, una donna del sud. Nata e vissuta da sempre a Barletta, co-cittadina di Pietro Mennea, Mariella non è stata contagiata dalla corsa fino al quarantesimo compleanno. “Avevo due figli stupendi ma le gravidanze mi avevano portato a mettere su peso. Cercavo un rimedio, perlomeno facendo camminate, ma non fui appoggiata in famiglia. Mio marito non voleva e mia madre cercava di convincermi che ero bella così (le mamme!). Ma io mi sentivo a disagio. Così  mi mossi di prima mattina e senza che nessun si accorgesse di nulla”.

Ha iniziato a camminare e, in poco tempo, ad asciugarsi, sentendo i vestiti più larghi. Per misurare le distanze contava in successione gli alberi sul viale. Per tornare a casa iniziò a correre dei tratti fra due alberi fino ad arrivare, mesi dopo, a cinque chilometri di seguito e, per questo, si sentiva già ampiamente soddisfatta così.  Poi, una lunga vacanza in montagna l’obbligò ad allungare la distanza e variare in modo naturale il suo percorso in pianura. Ritornò a Barletta e scoprì che organizzavano una mezza maratona. Senza un granché di preparazione si iscrisse alla gara e arrivò terza assoluta in 1h46’00”. Ormai non poteva negare alla famiglia il suo nuovo passatempo! Una società sportiva locale la accolse e continuò ad allungare le distanze di gara ancora di più. Dalla mezza alla maratona al Passatore fu un batter d’occhio.

Oggi la distanza della maratona è quella che più le piace. “Nel gruppo dei pacer cinque ore vivo la giornata e vedo tante persone e luoghi lungo il percorso. Col tempo ho scoperto che è una distanza che non lascia dolori residui sulle mie gambe e posso essere pronta a correre di nuovo dopo poco tempo. Certo, per le mie possibilità, corro più lentamente e mi piace così”. La Venicemarathon 2018 sarà, per lei, la novantesima maratona. E’ già un grandissimo traguardo per una che ha iniziato a correre appena quattordici anni fa e rappresenta un grande incentivo per altri a seguirla!
Aldo Manzi Pacer Venicemarathon 3h10’00”
Il seme del pensiero per le maratone è stato piantato nella testa di Aldo Manzi dai suoi amici. Nell’ottobre del 2011 stavano programmando di correre una quarantadue chilometri nella primavera successiva. Erano solo indecisi sulla località quando Aldo decise di aggregarsi alla comitiva facendo sapere loro che avrebbe voluto partecipare. Prima calò il silenzio, poi una fragorosa risata fece seguito a quella inattesa dichiarazione. In quel momento, con i suoi cento e trentasette chili, non rappresentava il modello ideale di podista in salute, nonostante la giovane età. Ma Aldo parlava sul serio e, da quel momento, un percorso per arrivarci cominciò a frullare nella sua testa.

Aldo Manzi non era stato sempre un sedentario. Anzi. In gioventù giocava a Pallacanestro a Cassino, la sua città natale. In squadra ad allenare c’era il plurimedagliato Olimpionico Sergej Belov. Aldo, dopo diverse stagioni, fu costretto a fermarsi per un infortunio al ginocchio. Nonostante le terapie adeguate, non riuscì a risolvere il problema. Il suo morale fu messo a dura prova dal ritiro definitivo dal basket tanto da avvertire espulsione da tutte le attività fisiche, anche solo per mantenersi in forma. Negli anni successivi, al contrario dello sport, la sua vita fu costellata da bellissime sorprese e soddisfazioni. Una laurea in giurisprudenza, un lavoro di successo come consulente legale, il matrimonio con Anna e la nascita dei loro tre figli che oggi hanno 11, 9 e 6 anni. Per arrivare a quel pomeriggio del 2011.

Dopo aver consultato vari libri e pubblicazioni sulla nutrizione, Aldo strutturò un piano alimentare per sé. I pasti personalizzati erano equilibrati non solo per la sua nuova attività di corsa ma anche per i tanti viaggi all’estero per il lavoro. I chili persi alla fine furono cinquantadue e prese consapevolezza, con la mezza maratona di Budapest, che le lunghe distanze erano nelle sue corde. La prima maratona alla fine non la corse con gli amici in primavera. La rimandò all’autunno del 2012 con la Venicemarathon. “Avverto un legame speciale con la Venicemarathon proprio perché è stata la prima” ricorda Aldo. Da quella prima gara epocale (l’anno della tempesta!) finita in oltre quattro ore, Aldo ne ha corso tante altre, ottenendo un personale sotto le tre ore. A Venezia quest’anno si ripresenta come pacer per la terza volta nel gruppo 3h10’00”. “Aiutare chi si affida a noi pacer è superiore alla soddisfazione personale. Mi piace, poi, ritrovare le persone dopo, soprattutto sulla linea di arrivo. Spesso ritorno indietro per aiutare ancora chi aveva mollato prima del traguardo.”
Cesare Monetti San Benedetto Pacer Venicemarathon 4h00’00”
Se frequentate il mondo della corsa è quasi impossibile non conoscere Cesare Monetti.  Avrete letto suoi articoli pubblicati come giornalista freelance su varie testate di atletica negli ultimi anni. Oppure letto le comunicazioni diramate dal suo ufficio stampa per gli eventi di atletica leggera e di corsa su strada che gestisce.  Magari avete visitato il suo sito “Run Today” con annesso “Photo Today” per aggiornarvi sulle gare. Da tre anni molti lo conoscono invece come pacer alla Venicemarathon nel gruppo delle 4h00’. Praticamente una vita nello sport a trecentosessanta gradi.

Pur immerso nello sport da sempre, ha iniziato a correre solo una decina d’anni fa ma con la gara più tosta, la Sky Race. “Avevo cambiato ambiente e socializzavo con persone nuove che casualmente partecipavano a queste prove in montagna. Mi sembrava la scelta più naturale quella di fare anch’io le mie prime gare con loro”. La prima mezza maratona l’ha corso a Udine, senza nessuna programmazione e andando “allo sbaraglio”, come dice Cesare. Il risultato di 1h48’00” (che lui definisce “modesto”) l’avrà comunque incoraggiato ad allungare la distanza alla maratona. Il primo tentativo lo fece a Roma, nel 2011. Per migliorare la sua performance ha anche elaborato da solo i programmi d’allenamento ispirandosi dai metodi di Orlando Pizzicato e Jeff Galloway. Nel 2013 ha conseguito il personale a Reggio Emilia con 3h33’08”.

Essere in forma e sempre pronto per una gara è diventata la sua filosofia di vita. Cesare si alza presto la mattina e, prima di fare colazione, si allena. Le attività nel weekend sono divise fra tempo passato con i due figli, il lavoro onnipresente e lo sport. “Vedo tanti sportivi, dai triatleti agli ultra maratoneti, che si creano mille problemi (soprattutto mentali) prima di lanciarsi. Allenandomi con continuità mi consente di essere pronto per gareggiare in poco tempo, dal triathlon ai trail. Forse è il bello dell’inconscio, quello di non pensarci troppo e buttarsi.”

Quest’anno oltre ad essere pacer a Venezia, Cesare si è prestato a dare consigli sulla pagina Facebook di Venicemarathon a chi ha intenzione di seguire il gruppo delle 4 ore.  “Mi piace trasmettere il mio pensiero e penso di essere un buon motivatore, sia in gara che fuori”. In molti chiedono del famoso muro dopo il trentesimo chilometro, intanto lui con Massimo Pozzi, Emanuele Saiu e Carlo Casali dovranno guidare chi vuol battere quello delle quattro ore. “Condurre questo gruppo è particolarmente motivante proprio per la doppia sfida. Ma i muri possono non esistere. La chiave è di avere la convinzione massima e sapere che il meglio deve ancora venire.”
Giuseppe Bossi Pacer Venicemarathon 3h50’00”
Per aver questa intervista con il nostro pacer delle 3h50’ Giuseppe Bossi, ho dovuto aspettare il suo rientro dall’oriente dove stava lavorando. Fa avanti ed indietro dalla Cina e Giappone perfezionando sistemi sensori per diverse case automobilistiche. Un lavoro intenso e faticoso, soprattutto per i voli intercontinentali che è costretto a fare durante l’anno. Ed ecco dove entra nella sua vita la corsa. “La corsa mi aiuta a regolarizzare lo stress del mio lavoro, anche se spesso devo usare il tapis roulant dell’albergo per paura di perdermi in città che non conosco bene,” racconta Giuseppe.

Come molti dei nostri pacer, Giuseppe ha iniziato la sua attività sportiva giocando a calcio. Ad un certo punto le categorie sono finite e lui trovava sempre meno amici disposti a giocare la sera dopo una giornata di lavoro. Abbinando la nuova sedentarietà con un’alimentazione disordinata durante i tanti viaggi, Giuseppe si è trovato con un quadro clinico piuttosto preoccupante. Per sua fortuna abita sul Lago di Varese. Un giorno passeggiando gli è venuto l’ispirazione di voler completare il giro del lago, ventotto chilometri. Il suo progetto personale è iniziato con un singolo chilometro, corso a fatica. Ogni settimana aggiungeva un chilometro in più fino ad arrivare a farne ventotto quasi sette mesi dopo. Il salto alla maratona è stato breve. Al suo debutto a Milano nel 2009 era anche la prima volta che correva in compagnia di altri e ovviamente non intorno ad un lago. Ha cominciato a coinvolgere amici e colleghi per correrne un’altra, questa volta a Venicemarathon nel 2010. Il passo successivo per diventare pacer è stato breve.

“Divertirsi mentre si corre la maratona è la priorità,” afferma Giuseppe. E due consigli per chi vi seguirà nella Venicemarathon? “Come in tutto le maratone il conto si paga intorno al trentesimo chilometro che per noi coincide con il Ponte delle Libertà. Personalmente ho l’abitudine di guardare la strada davanti a me e concentrarmi suoi miei passi, per non scoraggiarmi. Il tratto più duro è breve, soli quattro chilometri. Ma fatto insieme in gruppo, volano.”
Andrea Danesin Pacer Venicemarathon 4h45’00”
Andrea Danesin, pacer per Venicemarathon nella fascia 4h45’00”, ha le maniere di un gentiluomo. Sempre cortese, forse un tocco di timidezza, è uno che ti mette al proprio agio dopo pochi minuti di conversazione. È un altro “locale” del gruppo, nato a Venezia e cresciuto nella città vicina di Martellago. È sempre stato un appassionato di sport, in particolare la corsa. È un modo semplice per mantenere un benessere personale. È un sottufficiale dell’esercito e deve aver sempre una buona preparazione fisica di base. In tutto questo la domanda viene spontanea: quando è arrivata la maratona nella tua vita? “La Venicemarathon passava proprio davanti a casa mia. Ogni anno facevo il tifo per chi correva con entusiasmo. I maratoneti mi ispiravano e sapevo anche allora che un giorno ci avrei provato. Quando mia moglie Fausta è rimasta incinta con il primo dei nostri tre figli, per simpatia ho preso anch’io dieci chili. Così decisi di smaltirli correndo, arrivando fino alla maratona.” La prima maratona, ovviamente a Venezia, fu nel 2000. Quest’anno come pacer nel gruppo 4h45’00 guiderà un gruppo da Stra, percorrendo quella strada per la quindicesima volta. Può affermare che il percorso lo conosce molto bene!

Chi segue un pacer? Risponde il nostro Andrea Danesin: “La maggior parte delle persone che ci seguono a Venicemarathon sono al debutto sulla distanza. Sentono il bisogno di un riferimento…o tre! Noi diamo a loro una tranquillità mentale, così devono solo pensare a correre.”

Per gli allenamenti in questi ultimi due mesi Andrea sottolinea l’importanza della costanza nelle uscite e di fare qualche chilometro in più per abituarsi a stare sulle gambe… ma di non esagerare. E poi vi dà appuntamento alla partenza per portarvi fino in fondo. “Io sono innamorato della Venicemarathon perché è la città più bella del mondo. Anche per noi pacer ad un certo punto del percorso può diventare difficile, ma quando sento il profumo della laguna ed il mare so che siamo vicini e le mie gambe non sentono nemmeno lo sforzo dei ponti…”
Dimitri Peron Pacer Venicemarathon 3h20’00”
Era il 1999 e Dimitri Peron si trovò a Venezia per correre la mitica maratona. C’era un’aria fresca e una leggera pioggia che avrebbero, sicuramente, facilitato un tempo veloce in gara. Nonostante fosse la prima maratona per Dimtri, si sentiva sicuro dal fatto che era stato da sempre uno sportivo. Già alla scuola media era un assiduo frequentatore del gruppo sportivo scolastico partecipando, poi, ai Giochi della Gioventù. Vivendo nella zona di Bassano del Grappa con le montagne alle spalle l’attrazione per l’Orienteering come sport agonistico fu naturale per lui. E’ arrivato fino a competere ai Campionati Italiani, con grandi soddisfazioni personali. L’impegno per lo sport agonistico, però, era diventato così importante da essere inconciliabile con lo studio alla facoltà di Scienze Forestali. Così ha pensato che, per tenersi in forma, avrebbe potuto comunque continuare a correre mentre studiava, allungando le distanze sino alla maratona.

Dimitri ricorda i pensieri di quell’avventura. “Correre una maratona mi sembrava quasi una scelta “facile” confrontata con gli allenamenti che facevo per preparare una gara di Orienteering”.

Arrivò al traguardo di quella prima Venicemarathon in 3h00’06”. Sicuramente in molti gli avranno detto: “peccato per quei sei secondi!”

 
Appena due anni dopo Dimitri ritornò alla Venicemarathon per fare la “lepre” diventando, oggi, il pacer più longevo d’Italia! E quei primi anni di corsa hanno coinciso con una decisa svolta nella sua vita. È diventato professore di una scuola superiore dove insegna sericoltura; si è unito alla sua compagna Sara ed è nato Giovanni, che oggi ha nove anni. Venicemarathon rimane per lui un punto fermo e il prossimo ottobre, per la quindicesima volta, guiderà un gruppo (quello delle 3h20’). “In questo periodo corro da quattro a cinque volte alla settimana. Per conquistare Venicemarathon è meglio fare qualche allenamento, tanto per stare sulle gambe, intorno ai trenta chilometri.” sottolinea Il nostro pacer Dimitri. “Poi ad ottobre condivideremo il percorso, un’avventura. Arrivare in fondo sarà bellissimo”.
Nicola Zuccarello, Pacer Venicemarathon 3h00’
Nicola Zuccarello si esprime con la stessa velocità con la quale corre: sempre molto rapidamente ma scegliendo con cura le parole. E’ uno dei più giovani della squadra della Venicemarathon, in tutti sensi: all’anagrafe ed avendo iniziato a correre soltanto una decina di anni fa. Sportivo da sempre, ha giocando a calcio nelle sue zone, sui Colli Euganei, per poi dedicarsi alla Mountain Bike a buon livello.

Sognava di andare a vivere in Australia ed aveva, addirittura, già pronte le valigie quando ebbe il classico incontro fatale che ti cambia la vita, incontrando Federica che presto portò all’altare. Con il colpo di fulmine seguì il trasloco a Porto Viro per starle accanto. Doveva solo cercare un altro sport da praticare su terreni piatti. “Sono sempre stato attratto dagli sport di endurance,” dice Nicola, detto “Zucca”. “Inoltre, sentivo una forte esigenza di mettermi alla prova e fare qualcosa di veramente sfidante. Intorno alla nostra nuova casa c’era tanta campagna e strade lunghe e piatte per chilometri e chilometri. Così decisi di mettermi a correre”.

Nicola è alto e super leggero. Si allenava quattro volte a settimana con un unico paio di scarpe, arrivate in pessime condizioni alla partenza della sua prima maratona. Nonostante ciò tagliò il traguardo in 3h e 13’. “Ero soddisfatto ma ho capito subito che ne avevo ancora, così mi sono ripromesso di migliorare.”

Tre anni fa la famiglia Zuccarello ha dato il benvenuto al primogenito, Enea, e la corsa ha preso un’altra dimensione. Oggi Nicola preferisce dedicare la maggior parte del suo tempo libero al figlio e trovare piccoli spazi per allenarsi. Si alza prima delle cinque di mattina per fare un novantina di minuti di corsa prima di andare a lavorare. Nel fine settimana, la sveglia è sempre puntata all’alba, ma raddoppia il tempo dedicato alla corsa tanto, poi, si torna a casa e si fa colazione in famiglia.

Ad ottobre sarà pronto per capitanare il gruppo pacer delle tre ore. “Il gruppetto che ci segue da Stra è composto da circa trenta atleti. Si procede sempre compatti e senza intoppi fino al Parco di San Giuliano (al trentesimo chilometro) ma da quel punto in poi subentra la stanchezza e la paura di non farcela. Quelli che rimangono fiduciosi e convinti, arrivano in fondo anche con anticipo” .

E il nostro Zucca ha un sogno nel cassetto? “L’anno scorso, per vari motivi, ho dovuto rinunciare proprio il giorno prima di partire per lo Spartathlon. Ecco, mi auguro in futuro di poter correre davvero quella gara. Sempre nei miei sogni c’è Enea che mi aspetta con un buon bicchiere di vino in mano”. Noi di Venicemarathon glielo auguriamo!
Giuseppe Mioni, Pacer Venicemarathon 5h00’
Se siete aficionados della Venicemarathon sicuramente avrete incrociato Giuseppe Mioni durante il weekend della gara. Magari all’Expo, dove fa servizio allo stand dei Vigili del Fuoco. Oppure sull’ultimo ponte, appena prima dell’arrivo in Riva dei Sette Martiri, dal quale presidiava l’anno scorso la sicurezza degli atleti.  Per il prossimo appuntamento dell’ultima domenica di Ottobre, a Giuseppe sarà affidato un compito inedito nella Venicemarathon: sarà pacer nel gruppo delle 5 ore.

Giuseppe Mioni  è un cittadino “doc” di questa città famosa in tutto il mondo. Nato all’ospedale Fatebenefratelli, al Cannaregio, ha poi vissuto nel quartiere di Dorsoduro. Da adulto ha trovato lavoro sulla terraferma e, per questo si è trasferito con la moglie Daniela ad una trentina di chilometri dalla città lagunare.

Sono sedici anni che Giuseppe fa il volontariato nei Vigili del Fuoco e, da allora, segue i maratoneti che, a fine ottobre di ogni anno, partono da Stra verso la sua città natale. “Io non avevo mai corso ma un anno, per buttare giù qualche chilo, decisi di provarci. Era il 2006 e iniziai con la mezza maratona dei Dogi, giusto per rimanere in zona. Non fu un’esperienza esaltante, al traguardo ero stravolto ma, con tutto ciò, decisi subito di provare la distanza completa e correre la Venicemarathon”. Da quell’anno Giuseppe non ha mai perso un’edizione, tranne quella del 2017. E fra una Venicemarathon e l’altra, ha partecipato a prove impegnative su diverse discipline: il mezzo Ironman; due Sahara Marathon in Algeria; la cento chilometri del Passatore.

La domanda viene spontanea: perché dopo tanti anni di corsa questa voglia di fare il pacer nella Venicemarathon? “In anni passati ho portato i palloncini “abusivi” per spingere amici a finire le mezze e le maratone. Per me è un piacere sentirmi utile ed assisterli. Poi, l’edizione 2018 sarà dedicata a mia moglie Daniela. Lei correrà la sua prima maratona proprio a Venezia, seguendo il nostro gruppo.”
Tiziano Lion, Pacer Venicemarathon 3h40’
A vedere Tiziano Lion, il pacer della Venicemarathon del gruppo 3h40’, è difficile immaginarlo in un altro modo. Snello, atletico e con un bel ritmo costante quando lo si vede correre lungo il fiume Brenta, possiamo affermare  che sta vivendo la sua terza vita. Nella prima è stato una giovane promessa del calcio.

Giocava in prima categoria per una squadra di Jesolo. Era bravo, i dirigenti avevano puntato gli occhi addosso ed il giovane Tiziano aveva sicuramente coltivato dentro di sé non poche aspettative. E’ stato svegliato dal suo sogno durante la seconda operazione ai crociati. Alla terza operazione ha dovuto rinunciare per sempre al gioco del calcio. Si mise seduto sul divano per iniziare la sua seconda vita. Quel periodo fu caratterizzato da grandi mangiate con gli amici, sigarette prima e dopo cena e, poi, ancora altre serate tra feste e cene luculliane per cercare di colmare quel vuoto che lo sport aveva lasciato dentro di lui. Un vuoto che si riempì di grasso.

“Un giorno demoralizzato mi sono guardato allo specchio. Pesavo 105 chili e, in un istante, qualcosa scattò dentro di me. Decisi in quel momento di smettere di fumare ed iniziare a camminare”. Fu così che iniziò la sua terza vita. Ogni sera, dopo il lavoro, faceva una camminata-corsa, tutto improvvisato dal suo istinto. Nessuna dieta rigida, solo un ritorno ad una sana alimentazione. Per completare il quadro, nello stesso periodo, conobbe Moira Lorenzon (una nostra pacer sulla 10km) che sarebbe diventata poi sua moglie. Fu Moira la prima ad iniziare a correre, invitata da una collega. Tiziano seguì di lì a poco e, in pochi anni, si ritrovarono a correre la distanza della maratona. Nel 2008 Tiziano ha ottenuto il suo personale sulla distanza in 2h56’00”. Non si è voluto adagiare sul suo talento naturale ma ha voluto cercare qualcosa di più stimolante. Quel qualcosa era aiutare gli altri in gara facendo il pacer a Venicemarathon e, da tre anni, anche alla Moonlight Half Marathon a Jesolo.

“Mi alleno quattro volte alla settimana anche se, con il lavoro che faccio, non ho molto tempo a disposizione. Per questo spesso sfrutto le non competitive in zona dove posso usufruire dei ristori e non pensare troppo al percorso. Aggiungo un lungo riscaldamento (5km) per arrivare ai trenta chilometri nel mese prima di Venicemarathon.”

Cosa consiglia da otto anni a chi lo segue in gara? “Molti hanno difficoltà proprio sul Ponte della Libertà perché si vede la città davanti ma sembra che non la si raggiunga mai. Io li invito a guardare avanti, che Venezia è lì, con un passo alla volta ci si arriva. E di non mollare mai.” Detto da Tiziano Lion delle tre vite, è un ordine!
Fabio Simionato, Pacer Venicemarathon 3h30’
Il percorso di Fabio Simionato come atleta si è sviluppato in una direzione inversa da quello solito degli amatori. Vent’anni fa era un forte ciclista. Già da giovane gli piace il ciclismo su strada e il suo fisico, longilineo, gli permetteva anche delle buone prestazioni. Poi, un giorno, fu coinvolto in un brutto incidente sulle due ruote. Non fu una semplice caduta, come già tante altre volte, ma uno scontro con un’auto. Lo spavento fu così forte che decise di abbandonare per sempre la bici. Fabio ricorda ancora quella scelta di dodici anni fa. “Non andare più in bici volle dire non fare più niente, poiché ero abituato solo a pedalare. Cominciai a prendere peso e a non sentirmi più a mio agio. Un giorno, un amico mi invitò  ad andare a correre con lui. Praticamente non mi sono più fermato.” L’attrazione per le lunghe distanze fu immediata e, in poco tempo, infranse il muro delle tre ore sulla maratona: 2h58’00” a Treviso, la città dove abita.

L’edizione 2018 della Venicemarathon sarà la sesta per Fabio come pacer nel gruppo 3h30’. E’ sicuramente una colonna portante, un riferimento prezioso per chi gli corre accanto. “Chi segue questo gruppo” spiega Fabio, “arriva ben preparato e pronto per affrontare la distanza. Nessuna improvvisazione, solo atleti che si sono allenati per fare quel tempo. Per i primi cinque chilometri semplicemente corro per ‘sentire’ il gruppo e capire che atmosfera c’è in quella giornata. Il vero gruppo si forma dopo la mezza maratona e gli atleti iniziano a prendere confidenza  con noi.”  Nello stare in gruppo Fabio ha sempre avvertito un qualcosa di diverso nell’animo di chi segue il tracciato della Venicemarathon. “Vengono qui perché sanno di poter fare una buona prestazione su questo percorso. C’è un entusiasmo non paragonabile con altre gare, un agonismo bello che coinvolge anche noi pacer.”
 
Come si allena Fabio Simionato per Venicemarathon
- Corre cinque allenamenti alla settimana, variati.
- Nella prima delle quattro fasi utilizza la salita come strumento di potenziamento per le gambe.
- Nella seconda fase passa alle ripetute brevi (400 - 500mt)
- Nella terza fase allunga le ripetute sino a mille metri e nel fine settimana corre abitualmente la distanza di 20 - 25 chilometri.
- Nell’ultimo periodo corre un paio di lunghi di 35 - 38 chilometri ed un ultimo lunghissimo a tre settimane dalla gara di 40 chilometri.

Come Fabio condurrà, in gara, il gruppo delle 3h30’ :
Qui sotto troverete i risultati di Fabio Simionato mentre conduceva il gruppo 3h30 come pacer nel 2017. I numeri sono una testimonianza della sua bravura come pacer ed atleta. Altro che bicicletta!
33^ Huawei Venicemarathon -100 giorni: allenati con noi!
“Dai 10K ai 42K in 5 mesi” – inizia la seconda fase del progetto per allenarsi assieme e coronare il sogno di correre la 33^ Huawei Venicemarathon del prossimo 28 ottobre!
 
 
Giovedì 19 luglio 2018 - Si entra nel vivo del programma di allenamenti “Dai 10K ai 42K in 5 mesi”, ideato e promosso dal Venicemarathon Club in collaborazione con Julia Jones e il Venicemarathon Pacer Team, e rivolto a tutti coloro che cercano un “personal trainer” che possa seguirli ed accompagnarli nei loro obiettivi in vista della 33^ Huawei Venicemarathon del prossimo 28 ottobre, tra 100 giorni esatti. 
 
Se la prima fase di questo progetto si era posta come obiettivo quello di allenare le persone a correre 10 km in un’ora in sole 6 settimane (dal 6 giugno al 18 luglio) con tabelle realizzate dall’allenatrice e scrittrice Julia Jones, da domani l’attenzione della preparazione si sposta sui 42K, il traguardo diventa Riva Sette Martiri - finish line della Maratona di Venezia – e il piano d’allenamenti di questi ultimi tre mesi verrà proposto, condiviso e seguito dagli esperti pacemakers di Venicemarathon.

Ogni venerdì sul Venicemarathon Official Group di Facebook Fabio Simionato (3h30’), Cesare Monetti (4h00’), Andrea Leita (4h30’), Mariella Dileo (5h00’) e Matteo Mastrovita (6h00’) posteranno programmi e tabelle e dialogheranno con i runners. Diventeranno veri e propri “personal trainers” di tutti coloro che sono in cerca di una guida per realizzare il sogno di correre una delle maratone più affascinanti al mondo.

Il percorso d’allenamento sarà implementato dalla strategia nutrizionale che la dottoressa Annalisa Faè di ProAction proporrà ogni giovedì sulla pagina Facebook di Venicemarathon, fornendo nozioni specifiche su come alimentarsi e idratarsi in ogni singola fase della preparazione.

Infine, l’iniziativa sarà completata da due allenamenti collettivi che verranno organizzati tra i mesi di settembre e ottobre, nei quali pacers e runners potranno conoscersi di persona e pianificare assieme la strategia da impostare durante la Venicemarathon.

Questo servizio è gratuito e rivolto a tutti affinché il sogno di correre la Huawei Venicemarathon possa trasformarsi per molti in realtà.
Gianpaolo Palladino, Andrea Leita, Nicola Rosso: Pacers Venicemarathon 4h30’
La prima cosa da sapere sul trio dei pacers 4h30’ di Venicemarathon è che sono degli aficionados di questa gara, avendo già coperto il ruolo varie volte. Gianpaolo Palladino guida i maratoneti verso la laguna addirittura dal 2009. L’anno scorso ha portato il gruppo in Riva Sette Martiri precisamente in 4:29:59 dallo sparo. Lo perdoniamo per il secondo di anticipo! Sia Andrea Leita che Nicola Rosso hanno gestito gruppi per Venicemarathon nel 2018 e, quest’anno, si sposteranno di un quarto d’ora per guidare il gruppo 4h30’. Pur correndo nella stessa fascia di prestazione, sono atleti molto diversi fra di loro. Gianpaolo è istruttore di nuoto e approfitta del tempo passato in vasca con i suoi atleti per allenarsi anche lui. Andrea Leita, sottufficiale dell’esercito in pensione da pochi giorni, è un ultra maratoneta convinto. Ha iniziato a correre quindici anni fa per dare un buon esempio al personale alle sue dipendenze, e non ha più smesso. Nicola Rosso è nato a cinquanta chilometri da Venezia ed è proprio qui che ha scelto di correre la sua prima maratona. “Venicemarathon ha un posto nel mio cuore, un punto fisso nella mia vita” afferma Nicola.

I consigli d’allenamento
Ognuno dei tre si prepara in modo diverso, come è giusto che sia per tre atleti con caratteristiche diverse. Gianpaolo corre tre volte alla settimana e aggiunge un allenamento di nuoto. Mantiene un appuntamento fisso, per tutto l’anno, di una partita di tennis con i suoi amici. Andrea è lo stacanovista del gruppo con un buon chilometraggio complessivo e cinque uscite alla settimana all’alba. Nicola si definisce “l’anti-tabella” del gruppo. Segue il suo istinto e, spesso, corre nei trail con la sua compagna Marianna.
Nonostante le loro diversità, si sono lasciati sfuggire alcuni consigli fondamentali. Ecco una sintesi dalla quale potrete ispirarvi per la vostra preparazione nel seguirli:
- Mediamente corrono quattro volte alla settimana, per complessivi 45/50 chilometri.
- Anche se due su tre dichiarano di non seguire una programmazione precisa, è possibile individuare alcuni criteri per organizzare gli allenamenti. Tra questi:
- un allenamento di recupero a ritmo lento, circa 10km
- un allenamento di fartlek o in velocità (fra amici oppure in una non competitiva)
- un allenamento collinare di 12/15km circa (Trail o strada)
- un allenamento più lungo la domenica


- Struttura per i lunghi la domenica:  Gianpaolo sfrutta le tapasciate in zona per fare le corse più lunghe, arrivando sino a 30km collinari a tre settimane dalla gara. Nicola corre qualche mezza maratona come allenamento di base e, per due volte, un lungo di 28/32 km a un mese e, poi, due settimane prima di Venicemarathon. Andrea Leita mantiene un regime più rigido ma con un consiglio interessante per l’ultima corsa lunga. “A tre settimane dalla gara faccio un weekend di corsa. Sabato sera corro dai 15 ai 20 chilometri e poi domenica mattina altri 20/25 chilometri. È stancante ma funziona.”, afferma Andrea.


I consigli dal gruppo delle 4h30’ sulla Venicemarathon:
Andrea: “Cerchiamo di gestire il gruppo senza tira e molla. Parliamo, chiacchieriamo e li incitiamo rendendoci conto che loro sono impegnati ad ottenere la migliore prestazione possibile ed hanno diritto al nostro rispetto per tutti i quarantadue chilometri.”
 
Gianpaolo: “Il punto più critico è il Parco San Giuliano. Lì perdiamo tanti maratoneti. Il mio consiglio è quello di correre al risparmio. Proseguire, poi, diventa più una questione di non mollare con la testa.”
 
Nicola: “Uno dei momenti più belli è quando, dalla Laguna, si vede Venezia in lontananza. È in quel momento che inizia la gara vera, la maratona. Ma con il pubblico che incita e la corsa sui ponti è da considerare il premio per aver corso i primi trentadue chilometri."

Scopri l'intero programma di allenamento "Dalla 10K alla 42K in 5 mesi"!
Emanuele Saiu, Pacer Venicemarathon 4 ore
Il nostro pacer delle 4 ore, Emanuele Saiu,  è un modello di organizzazione per un amatore sportivo. Si alza alle cinque di mattina nei giorni feriali, lasciando ancora dormire sua moglie Alessandra e le loro tre figlie. Da Varese, dove abita, si sposta a Milano sede di un’azienda chimica per la quale lavora. Si mette in tenuta sportiva e va a correre lungo i Navigli.  Dopo una doccia veloce (in azienda sono attrezzati!) alle 8:30 è già pronto per iniziare la sua giornata lavorativa. “E’ bello poter correre la mattina perché poi, ritornando a casa la sera, posso dedicarmi alla famiglia”.
Emanuele ha iniziato a correre solo cinque anni fa dopo diverse stagioni trascorse giocando a calcio e nuotando. Man mano che la famiglia si allargava e le responsabilità al lavoro aumentavano, si rese necessario trovare un’attività sportiva più a portata di mano. Qualcosa da poter fare ovunque per tenersi in forma fisicamente e, soprattutto, per scaricare la mente. Ecco la corsa. “Viaggio molto per lavoro, per lo più all’estero, ed in valigia ho sempre le scarpe da corsa.” Nel 2017 ha ottenuto il suo personale in maratona a Roma in 3h22’11”, un tempo di tutto rispetto per chiunque.
“Mi piace fare il pacer per restituire agli altri quello che altri pacer hanno fatto per me. E per aiutare i maratoneti con il sogno di finire la Venicemarathon entro le quattro ore.”
Un circolo virtuoso nella comunità dei maratoneti!


I consigli d’allenamento
- La tabella di Emanuele Saiu è basata su 13 settimane d’allenamento (iniziando dal 23 luglio) con quattro allenamenti alla settimana.
- Gli allenamenti variano e sono organizzati così: lunedì una corsa di recupero; mercoledì ripetute da 1 a 4 km (a seconda della settimana di preparazione); venerdì una corsa media; domenica un lungo.
- La distanza più lunga viene corsa il 30 settembre con 35/37 chilometri.   


Come Emanuele condurrà in gara il gruppo delle 4 ore:
“In maratona cerco di essere più regolare possibile nel ritmo (intorno a 5’40”/km). Per ottenere il massimo bisognerà aver la pazienza di andare un po’ più piano nella prima metà di gara.”  In ogni caso concorderà la strategia migliore con i suoi compagni di gruppo: Cesare Monetti, Carlo Casali e Massimo Pozzi!

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Matteo Mastrovita, Pacer Venicemarathon 6 ore
Matteo Mastrovita ha iniziato la sua avventura di corsa nel 2007. Il suo unico pensiero, in quel momento, era di sfruttare i chilometri in cambio di una perdita ponderale e sentirsi di nuovo attivo dopo un periodo di sedentarietà. È stato subito attratto dal metodo d’allenamento dell’Americano Jeff Galloway il quale prevede di alternare, alla corsa, tratti di camminata come recupero per tutta la maratona. “I primi anni ho corso solo per me, ottenendo un bel 3:55:59 alla maratona di Verona nel 2011. Poi, quando è arrivato il mio primogenito, ho dovuto darmi una calmata. Così ho pensato che sarebbe stato bello aiutare gli altri a raggiungere i loro obiettivi di corsa.” Ha fatto il corso con Jeff Galloway quando è venuto a Milano e ha iniziato la sua prima esperienza da pacer portando un gruppetto di dieci persone all’arrivo di una maratona. “Anche per gli addetti ai lavori è difficile comprendere che l’impegno e la determinazione per dare il massimo non sono esclusiva dei top runner ma anche (e, talvolta, soprattutto) di quelli che arrivano in fondo alla gara. Non è una passeggiata della salute ma la propria espressione dello sforzo massimo e vanno rispettati.”



I consigli d’allenamento

- Tre allenamenti alla settimana sono ideali. Due durante la settimana, dai 30 ai 60 minuti e, poi, uno nel weekend più lungo. Si aumenta la distanza del lungo di 2 chilometri ogni due settimane per adattare il fisico e la mente alla distanza. In tutto vengono fuori tre allenamenti sopra i 20 chilometri e tre sopra i 30 chilometri, incluso l’ultimo.
- Nota speciale per l’allenamento più lungo: la distanza massima si raggiunge ad un mese dalla gara (weekend del 29/30 di settembre) percorrendo 37/38 chilometri.
- Aggiungete cross training, come bici o nuoto a volontà.


Come Matteo condurrà in gara il gruppo delle 6 ore:

Per arrivare in fondo alla maratona nel tempo di 6 ore l’atleta non può solo camminare (troppo lento) e non può solo correre (troppo logorante a quei ritmi). Così ha trovato che la combinazione di due minuti di corsa e un minuto di camminata - dalla partenza all’arrivo - è ideale. È vero che alla partenza tutti ci guardano strano ma nella seconda parte della gara la soddisfazione di superare altri concorrenti è fortemente motivante.”



Link utili:
il sito di Matteo Mastrovita http://www.runnermotivator.com/
il libro di Jeff Galloway: http://amzn.eu/0LhxnO3

Scopri l'intero programma di allenamento "Dalla 10K alla 42K in 5 mesi"!
Il progetto "Allenati alla Maratona"
Giugno è il mese in cui i runner pianificano il proprio calendario-gare per l’autunno. È meno costoso iscriversi agli eventi e, in base alla distanza che si sta prendendo come obiettivo, si può creare un piano di allenamenti specifico da seguire. Nelle ultime settimane ho ricevuto moltissimi messaggi da aspiranti maratoneti che sono ancora indecisi a quale maratona iscriversi. Prima o poi in ogni conversazione si arriva a parlare di Venicemarathon e salta fuori lo stesso dubbio: “Non sono sicuro di Venezia, ho sentito dire che il percorso è difficile, con tutti quei ponti…”  Io li assicuro sempre che la Venicemarathon ha un percorso pianeggiante per 39 chilometri e che gli negli ultimi 3 km troveranno delle rampette. Super facile! Inoltre, la maratona non è l’elemento principale di cui dovrebbero preoccuparsi. La loro concentrazione dovrebbe essere invece indirizzata verso la preparazione della gara. Ecco quattro domande-chiave per capire se si è pronti per iniziare l’avventura della maratona.


Vi siete già iscritti alla maratona? Se avete deciso di correre la 42K, dovete iscrivervi subito. Prendere questo impegno può fare la differenza per la propria psiche e motivazione nella preparazione all’evento. Ogni volta che ho allenato qualcuno per una gara ed ha iniziato ad avere dubbi, è sempre perché non aveva ancora preso l’impegno di iscriversi alla gara. La Venicemarathon ha ancora posti, quindi iscrivetevi!

Avete una rete di amici e familiari che vi sostengono? Le persone che vi supportano non devono essere necessariamente runner. Il/La vostro/a compagno/a può essere pigro/a, ma se non sono inclusi nel progetto, potrebbero diventare quattro lunghissimi mesi spiegando continuamente perché avete deciso di correre una maratona. Se conoscono le motivazioni dall’inizio, voi sarete sicuramente più rilassati. Ancora meglio, cercate un gruppo di allenamento per correre insieme. Le uscite più lunghe sono sempre più semplici se condividete qualche chilometro insieme ad altri.

State correndo almeno 30 o 35 km alla settimana? Non fare l’errore di iniziare gli allenamenti per la maratona da zero. Abbiamo pubblicato un programma di 10km che può darvi un’idea di quali allenamenti dovreste seguire in questo momento. Dovreste fare almeno tre allenamenti per un volume di lavoro di circa 30km settimanali. (il chilometraggio varierà in base alla velocità).

Dove troverete le sei/otto ore di allenamento alla maratona? Per rispondere a questa domanda dobbiamo controllare i numeri. 24 ore, moltiplicate per sette, equivalgono a 168 ore. Quindi, se si sottraggono 56 ore per dormire e 40 per lavorare, abbiamo 72 ore rimaste da giocarci. Probabilmente dovrete sottrarre il tempo del tragitto casa-lavoro, la preparazione e consumo dei pasti.  Se vedete la vostra settimana così vedrete che il tempo per allenarsi c’è.  Non avrete più tempo invece per TV spazzatura e navigazione spensierata e senza meta in internet. Queste attività, cari amici maratoneti, devono essere lasciate da parte fino all’inverno. Ma fino alla maratona, sapete che avete il tempo per allenarvi, se lo volete.
“Dai 10K ai 42K in 5 mesi”, un progetto d’allenamento per coronare un sogno!
Inizia da oggi il programma di allenamenti, ideato e promosso dal Venicemarathon Club in collaborazione con Julia Jones, rivolto a neofiti e principianti che aspirano a correre la 33^ Huawei Venicemarathon del prossimo 28 ottobre


Mercoledì 6 giugno 2018 - Sempre più persone desiderano correre una maratona, ma in pochi sanno come pianificare un percorso d’allenamento adeguato, come alimentarsi correttamente e soprattutto come affrontare i 42 chilometri. La Maratona di Venezia rappresenta, poi, un appuntamento al quale in molti aspirano per il fascino del suo percorso e la magia che si prova nel correre in una città unica al mondo.

Proprio per questo motivo il Venicemarathon Club, assieme alla scrittrice e allenatrice Julia Jones, ha ideato il progetto “Dai 10K ai 42K in 5 mesi” rivolto a tutti coloro che hanno il desiderio di provare a correre una maratona. Non si tratta di un semplice piano d’allenamento composto solo da tabelle, ma di un vero e proprio progetto di preparazione diviso in due fasi.

La prima parte si pone come obiettivo quello di preparare le persone a correre 10 km in sole 6 settimane. Da oggi al prossimo 18 luglio, una tabella d’allenamento preparata dalla Jones e che sarà presente sul sito ufficiale della maratona www.huaweivenicemarathon.it aiuterà i principianti ad affrontare la distanza di 10 km con 3 sedute di allenamento a settimana. Terminato questo primo ciclo, l’attenzione della preparazione si sposterà sulla 42K e il nuovo traguardo diventerà Riva Sette Martiri, finish line della 33^ Huawei Venicemarathon.

In questa seconda parte, che inizierà quindi a metà luglio, la parola spetterà ai diversi componenti del “Venicemarathon Pacer Team”, ovvero i pacemakers della Maratona di Venezia che vestiranno, questa volta, il ruolo di allenatori. Ogni settimana, la pagina Facebook di Venicemarathon accoglierà i piani di allenamento e le esperienze di persone abituate a correre le 42K in tempi ben precisi. Si spazierà, ad esempio, dal pacer che corre sotto le 3 ore al fitwalker che impiega 6 ore. Inoltre, sempre con cadenza settimanale, il progetto sarà arricchito da consigli alimentari proposti da nutrizionisti di Pro Action.

L’invito è aperto a tutti: la 33^ Huawei Venicemarathon è vicina ma il sogno di correre una delle maratone più affascinanti del mondo può diventare realtà.